Ance Crotone, Villirillo: "Grazie al Presidente Oliverio"

Il Presidente dei Costruttori della Provincia di Crotone Massimo Villirillo nell’esprimere grande soddisfazione per la permanenza del Crotone Calcio nella massima Serie, frutto del lavoro e dell’abnegazione di un gruppo che ci fa sentire orgogliosi di essere crotonesi, non può che esprimere il grande rammarico per il mancato pagamento dei lavori di adeguamento dello Stadio Ezio Scida a causa della mancata erogazione dei fondi da parte della Regione Calabria.

Senza nulla togliere ai meriti sportivi della Squadra possiamo dire che il raggiungimento di questo sogno è stato possibile anche grazie all’impegno delle imprese di costruzione che si sono adoperate in tempi strettissimi ad eseguire i lavori di adeguamento dello Stadio, ma a loro, non solo non è giunto alcun ringraziamento ma, a campionato finito, non sono stati ancora pagati i lavori eseguiti.

Si tratta dell’ennesima beffa consumata ad opera della Regione Calabria a danno delle diverse imprese che hanno contribuito a far rimanere in serie A una Squadra Calabrese. A pensare che è stato lo stesso Presidente Oliverio ad annunciare e promettere la disponibilità dei Fondi necessari per la ristrutturazione dello stadio Comunale Ezio Scida.
Risorsa economica non nuova ma di provenienza dei fondi destinati al dissesto idrogeologico e al depuratore della Provincia di Crotone e temporaneamente destinata all’ adeguamento dello stadio. Oggi ci ritroviamo senza fondi sia per il dissesto idrogeologico, sia per il depuratore e naturalmente per lo stadio. Da quanto ci è dato apprendere, la Regione Calabria non li ha mai erogati accampando pretesti di vario genere tra cui quello secondo il quale, poiché lo Stadio è
in concessione al Crotone Calcio l’erogazione di questi fondi rappresenterebbe un aiuto di Stato ad una società privata.
Questa interpretazione, da operatori del settore delle costruzioni, ci lascia esterrefatti atteso che lo Stadio Ezio Scida è e rimane di proprietà comunale ed il rapporto concessorio a valle non può in alcun modo inficiare l’erogazione di contributi pubblici finalizzati all’adeguamento della struttura sportiva.

Adeguamento della struttura sportiva che, in ogni caso, non è mai di competenza del concessionario il quale può e deve limitarsi a gestire l’infrastruttura data in concessione non potendo in alcun modo intervenire sull’ampliamento e/o la modifica dell’infrastruttura gestita in concessione. Di converso, i contributi pubblici concessi ad una amministrazione pubblica per adeguare la propria infrastruttura sportiva non possono assolutamente rappresentare un aiuto di Stato alla Società sportiva che la gestisce la quale, in mancanza dell’adeguamento, potrebbe, come peraltro è avvenuto nelle prime giornate di campionato, decidere utilizzare un altro stadio. Ciò ci fa sorgere il dubbio che la mancata erogazione dei fondi per l’adeguamento dello Stadio più che dipendere da una questione tecnica (assolutamente inesistente nei termini sopra rappresentati) sia dovuta a questioni di brutta politica che, magari, avrebbe preferito che il Crotone Calcio giocasse le sue partite in un altro stadio calabrese o, ancora peggio, che non ha digerito questa ribalta mediatica di Crotone.
Non può del resto sottacersi il fatto che i dirigenti regionali che hanno bloccato l’erogazione dei fondi per l’adeguamento dello Stadio comunale Ezio Scida sono gli stessi che, a distanza di oltre vent’anni dall’alluvione di Crotone, non hanno ancora completato la messa in sicurezza del territorio sottoponendo la Comunità a grave rischi.
Non sappiamo cosa animi l’ agire di questa classe dirigente, e non escludiamo responsabilità da parte dell’ Amministrazione del Comune di Crotone che rappresenta contrattualmente il soggetto responsabile, ma sappiamo di certo che il loro comportamento, oltre ad aggravare il grave stato di crisi finanziaria in cui versano le imprese di costruzione, arreca gravissimo pregiudizio all’intero tessuto economico dove contiamo la maglia nera d’ europa per chiusura di attività.

Ma il bello è che alla fine chi ne paga le conseguenze sono sempre i cittadini che vengono privati dei servizi primari e che verranno chiamati indirettamente a corrispondere rimborsi, interessi e risarcimento danni.
Il nostro auspicio è che la cittadinanza prenda coscienza di queste inadempienze da parte della Regione Calabria e si faccia promotrice, a tutti i livelli, di diverse forme di proteste perché LA CALABRIA E’ ANCHE DI NOI CROTONESI.

 

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