Confindustria RC: agroalimentare, riscoprire e valorizzare il prodotto tipico per creare valore aggiunto

Una delegazione di Confindustria Reggio Calabria ha fatto visita allo stabilimento di “Romanella Drinks”, storica realtà reggina specializzata nella produzione e distribuzione delle bibite analcoliche e azienda associata dell’associazione di via del Torrione. L’azienda da oltre quarant’anni esprime l’identità del territorio reggino, attraverso prodotti ricordati ancora oggi da intere generazioni. La “storica” Romanella porta avanti un modello imprenditoriale d’eccellenza, basato sulla grandissima qualità dei prodotti e sulla cura dei processi produttivi. Il marchio, leader nel settore nel Mezzogiorno, è oggi presente sui mercati nazionale ed estero.

All’incontro hanno preso parte il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria, Filippo Arecchi, il referente territoriale per l’Agroalimentare di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Quattrone, il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Samuele Furfaro e

il referente Confindustria Reggio Calabria per la sezione Turismo di Unindustria Calabria, Giuseppe Nucera.

Presenti, inoltre, l'amministratore di "Romanella" Salvo Presentino, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Antonino Tramontana, il presidente Coldiretti Calabria Pietro Molinaro e il presidente provinciale Coldiretti Reggio Calabria Stefano Bivone.

L’agroalimentare è uno dei principali settori sui quali innestare politiche di crescita e rilancio economico e occupazionale. Di questo si è detto convinto, Quattrone, sottolineando “il grande prestigio e i livelli d’eccellenza raggiunti da realtà aziendali come “Romanella”. Scommettere sulla riscoperta e valorizzazione dell’arancia “Belladonna” significa cogliere in pieno la centralità dell’innovazione per aprire nuovi fronti nei mercati interni ed esteri. Le nostre aziende hanno tutte le carte in regola per compiere un deciso salto di qualità, puntando tutto sulle tipicità e sulla filiera corta, autentici punti di forza del tessuto produttivo calabrese specialmente del settore agroalimentare”.

 

 

Sul perfezionamento del dialogo tra istituzioni, enti e imprese si è soffermato Nucera, evidenziando la necessità “di un’attività di programmazione che risponda ad una visione strategica integrata fra i diversi asset sui quali si fonda l’economia e il tessuto produttivo locale. In questo senso, il ruolo e lo spirito d’iniziativa delle associazioni di categoria diventano decisivi”.

Il presidente dei Giovani industriali, Furfaro, ha infine rimarcato l’efficacia del progetto imprenditoriale di “Romanella” sul versante della “comunicazione e dell’adozione di linguaggi basati sulla chiarezza e sulla trasparenza nei confronti dei consumatori. A questi ultimi, però, bisogna anche lanciare un messaggio ben preciso: sappiano distinguere i prodotti di qualità da quelli meno pregiati, osservino con attenzione e consapevolezza ciò che la distribuzione propone. Anche così si contribuisce a far crescere l’economia sana del territorio e a migliorare la qualità dei prodotti”.

“Il lavoro che sta portando avanti il gruppo “Romanella” – ha detto in conclusione Arecchi – contiene quell’elemento decisivo, oggi, per l’affermazione di ogni modello imprenditoriale, ovvero la capacità di creare valore aggiunto direttamente sul territorio. Il percorso intrapreso da questa azienda, infatti, è la via migliore per innescare processi di sviluppo virtuosi e duraturi capaci di ripartire dal prodotto tipico locale e dal legame di filiera, trasformandoli in fattori di crescita, promozione del contesto territoriale e strumenti per affermare il “made in Reggio” nel mondo”.

 

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