Emilio De Masi (Idv) presenta a Crotone il progetto di legge sul Software Libero

Il capogruppo dell’IdV in Regione, Emilio De Masi, firmatario assieme ai consiglieri Giuseppe Giordano e Domenico Talarico, ha presentato - si legge in una nota stampa - progetto di legge sul software libero che ha illustrato nel corso di una conferenza stampa a Crotone, accompagnato da Filly Pollinzi che ha contribuito alla stesura del testo e dai due esperti Vincenzo Bruno e Nuccio Cantelmi. “La proposta di legge – dice De Masi- nasce da una convinzione culturale e politica profonda e cioè che il software libero che si intende incentivare nella sua diffusione e nel suo utilizzo è una scelta strategica, fondata su di una impostazione di natura libertaria ed egualitaria ed incentivarlo vuol dire prima di tutto, democrazia, uguaglianza oltre le barriere culturali, simboliche ed economiche imposte dalle sole leggi di un mercato spesso selvaggio che limita la partecipazione, l’accesso all’innovazione. Il software libero vuole essere, nelle intenzioni dei promotori e degli utilizzatori, non solo e non tanto uno strumento tecnico, quanto piuttosto uno stimolo allo sviluppo della conoscenza ed alla sua diffusione. Il software libero (Free Software) è quel software per il quale all’utente è consentito "eseguire", "studiare", "ridistribuire" e "migliorare" il programma stesso.Il monopolio di Microsoft - spiega De Masi - ovvero il software detto proprietario, comporta spese che andrebbero abbattute col software libero, col quale è stimato che la pubblica amministrazione risparmierebbe 675 milioni». Nuccio Cantelmi, presidente di Ereticamente.it, denuncia «il controllo di ogni dato, per via del diritto d’autore, da parte del monopolista. Ha inoltre il vantaggio, oltre ad essere gratuito, della trasparenza, del buon andamento - essendo esente da virus -, del costante aggiornamento, data la continua presenza di utenti che lo condividono ». Vincenzo Bruno, del dipartimento di fisica dell’Unical, parla anche di un nuovo modello economico, «abbattendo i costi di licenza e consentendo la condivisione ora filtrata dal monopolista, tutelato dalla Legge sui diritti d’autore». Si possono così «creare reti di soggetti che interagiscono», piccole aziende, privati, istituzioni”. Il Software Libero - concordano i relatori concludendo - nell’era digitale, è indispensabile strumento di tutela dei diritti dei cittadini, del pieno dispiegamento dei principi costituzionali e per la realizzazione di una compiuta democrazia, liberando, di fatto, i soggetti coinvolti dalla necessità di dover acquistare sistemi e software proprietari”.

 

STAMPA QUESTO ARTICOLO PER LA TUA RASSEGNA CARTACEA

 

Invia questo articolo ad un Amico

Quotidiano Economico Online www.calabriaeconomia.it