Grande suggestione a Scolacium per inaugurazione mostra Meggiato: "Il giardino delle Muse Silenti"

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Un artista visionario e poetico, Gianfranco Meggiato; un luogo potente ed evocativo come il parco Scolacium, ed è subito incantamento. Ieri sera, infatti, l'inaugurazione della mostra "Il giardino delle Muse silenti”, prima al Parco della Biodiversità e al Musmi di Catanzaro, poi al Marca sempre nel capoluogo, ed infine, in serata, appunto al Parco archeologico di Roccelletta di Borgia, ha avuto tutta la cifra delle grandi occasioni, per il suo valore intrinseco di enorme suggestione, per partecipazione di pubblico, di media, di artisti, di istituzioni.

L'opera di Meggiato, installazioni di metallo e resine con medie e grandi dimensioni, rimanda a mondi interiori densi di istanze estetiche ma anche di sentimento etico, quello che avverte e trasmette tutta l'esigenza di assegnare all'arte, oggi più che mai, un valore salvifico. Un'arte che libera e deve essere liberata.

La mostra, che sarà aperta fino ad ottobre, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dalla Provincia di Catanzaro in collaborazione con la Fondazione Armonie d'Arte presieduta da Chiara Giordano, sembra proprio avere nei luoghi prescelti la sua collocazione ideale: al parco di Catanzaro, che già ospita le sculture di tanti grandissimi artisti internazionali, troviamo l'opera principale, "Il mio pensiero libero", che diventa fulcro attrattivo fortissimo dell'intero percorso, e il Parco Scolacium appare davvero entrare in una osmosi totale con le opere, come infatti testimoniato dalla palese grande emozione di tutti i presenti quando le luci di Scolacium hanno accolto il pubblico.

Ed è stato ancor più da "fiato sospeso" il momento in cui il coreografo e danzatore Filippo Stabile, già caro ospite frequente di Armonie d'Arte Festival, insieme ad un piccolo ensamble di tre danzatrici, ha interpretato il segno dell'opera posta al teatro romano: quindici minuti di energia pura che dall'installazione artistica passava al pubblico, offerta da una danza tutt'altro che intrattenimento, quanto invece teatro fisico, movimento che, esattamente come l'opera di Meggiato, esprimeva con rara intensità libertà e catena, esplosione e implosione, movimento di curve che cercano senso e dal cuore, appunto sferico, trasferisce tutto lo spirito pulsante dell'artista, delle sue opere, e di chi le interpreta e vive.

Infine la grande sfera bianca posta al centro della chiesa abaziale normanna di Scolacium, idea di Chiara Giordano - che da direttore artistico di Armonie d’Arte Festival ha voluto opere di Meggiato anche per la scenografia originale della produzione della Carmen di Bizet il prossimo 4 agosto -, è apparsa davvero come un segno quasi metafisico, un oggetto concreto che restituisce tutto il senso spirituale di questo magico luogo dove - incipit della felice produzione teatrale del festival dal titolo L'ultima notte di Scolacium - "il tempo passa e rimane".

Imperdibile, indementicabile. La mostra è visitabile negli orari ordinari del Parco Scolacium a Roccettta di Borgia, del Parco della Biodiversità di Catanzaro, del Musmi e del Marca di Catanzaro.
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