Internazionalizzazione, Paolo Bastaniello a Confindustria Catanzaro

“Le aziende calabresi non riescono ad esportare nonostante la qualità della loro produzione ed è quindi opportuno migliorare il loro bagaglio di conoscenze ed informazioni. L’internazionalizzazione rappresenta un vero e proprio progetto industriale ed è necessario puntare soprattutto sull’aspetto qualitativo, piuttosto che quantitativo, delle varie missioni riconoscendo nel brand Italia il vero valore aggiunto”.

E’ questo il messaggio che Paolo Bastianello, Vicepresidente di Piccola Industria nazionale con delega all’internazionalizzazione, ha voluto rivolgere agli imprenditori presenti questa mattina all’incontro promosso, presso la sede di Confindustria Catanzaro, dal Comitato Regionale di Piccola Industria con l’obiettivo di fornire le giuste coordinate per accedere ai mercati esteri. “In un mercato nazionale sempre più asfittico e che stenta a decollare in tanti oggi si pongono il tema dell’internazionalizzazione come una prassi aziendale da implementare”: così il Presidente regionale di Piccola Industria, Aldo Ferrara, ha spiegato le finalità di un’iniziativa pensata proprio per le piccole imprese che costituiscono l’ossatura del nostro Paese. Conoscenza delle normative, qualità del made in Italy e e-commerce sono gli strumenti che, secondo il presidente di Confindustria Catanzaro, Daniele Rossi – che ha introdotto i lavori – possono aiutare le imprese calabresi a superare i confini locali e a collocarsi con successo sui mercati esteri. Annalisa Bisson, dirigente di Confindustria dell’Area Internazionalizzazione, ha suggerito ai presenti alcune soluzioni utili per affrontare le diverse criticità. Con riguardo alla dimensione aziendale della piccola impresa, che ha il vantaggio della flessibilità rispetto alle omologhe estere, è stata evidenziata l’opportunità di puntare sulle reti di imprese per creare economie di scala, mantenendo la rispettiva autonomia, e benefici fiscali tramite la detassazione degli utili investiti nella rete.

“Per le aziende  – ha sottolineato la Bisson – è, inoltre, indispensabile operare con approccio interculturale e conoscere gli strumenti finanziari esistenti per ridurre i costi di accesso elevati, oltre che le regole e certificazioni del Paese target”. Antonio Mafodda, dirigente ICE e Responsabile Promozione Imprese, nell’evidenziare le misure previste dal Piano export sud per le regioni della convergenza, ha quindi aggiunto che “le aziende per competere di più devono curare il brand dei propri prodotti e aggregarsi fra di loro. Le imprese che vendono di più all’estero sono anche quelle che godono delle maggiori ricadute dal punto di vista occupazionale e, quindi, di opportunità di crescita”.

 

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