Istat / Fiducia dei consumatori e delle imprese

 Il quadro economico generale
I giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese nell’ultimo anno migliorano rispetto al mese di ottobre (a -20 da -31 il saldo); questa variazione è dovuta all’aumento della quota di intervistati che giudicano la situazione “migliorata” (al 25,6% dal 22,3%) e alla diminuzione della quota di coloro che la giudicano “molto peggiorata” (al 17,4% dal 20,4%). Anche per la situazione economica futura del Paese le attese dei consumatori sono orientate al miglioramento (a 31 da 28). Il saldo delle attese sulla disoccupazione diminuisce (a -8 da -3).
Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi non muta rispetto al mese precedente (-19). Il saldo riferito alle attese sui prezzi migliora passando a -20 da -23 trainato dall’aumento della quota di coloro che si attendono i prezzi in “incremento più rapido” (al 12,7% dall’11,6%).

La fiducia dei consumatori
A novembre, l’indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, aumenta a 118,4 da 117,0. Tutte le componenti aumentano, con un incremento più rilevante per quella economica, il cui indice passa a 158,3 da 153,3, e più contenuto per  quella personale (a 105,0 da 103,9), quella corrente (a 111,6 da 109,3) e quella futura (a 128,0 da 127,2).

La situazione personale
 
I giudizi sulla situazione economica della famiglia migliorano leggermente (a -35 da -36 il saldo) a causa dell’aumento della quota di coloro che giudicano “migliorata” la situazione (al 4,4% dal 3,7%). Quanto alle prospettive future, gli intervistati si attendono un leggero peggioramento del quadro famigliare (a -2 da -1). Il saldo sui giudizi sulle opportunità attuali di risparmio resta stazionario (a 141). Il saldo delle attese future sulle possibilità di risparmio migliora (a -40 da -42) e quello dei giudizi sul bilancio familiare è invariato (a -6) rispetto al mese precedente.
I giudizi sull’opportunità attuale di acquisto di beni durevoli migliorano (a -34 da -45 il saldo) per l’aumento della quota di coloro che ritengono di poter spendere “molto di più” che in passato per questi beni (al 26,2% dal 23,2%). Anche per le intenzioni future di spesa per questi beni si registra un miglioramento del saldo (a -66 da -70) influenzato, in particolare, dalla diminuzione della quota di intervistati che si attendono di spendere “molto meno” e “un po’ meno” in futuro per questa voce di spesa (al 30,3 % dal 31,7% e al 14,2% dal 15,0%).

La fiducia delle imprese
L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), che sintetizza le serie destagionalizzate e standardizzate che compongono il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio (in base 2010=100), sale lievemente a 107,1 da 107,0 di ottobre.
 
 
 
Le imprese manifatturiere
L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere scende a 104,6 da 105,7. Peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione, mentre le scorte di magazzino rimangono stabili.
L’indice del clima di fiducia sale soltanto nei beni strumentali (a 113,5 da 111,8), mentre scende nei beni di consumo (a 101,5 da 105,4) e nei beni intermedi (a 99,4 da 100,7). I giudizi sugli ordini migliorano nei beni strumentali (a -4 da -8), ma peggiorano nei beni di consumo e nei beni intermedi (a -14 da -9 e a -15 da -11, rispettivamente). Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di prodotti finiti passa a 3 da 1 nei beni di consumo, a 4 da 5 nei beni intermedi e a 3 da 2 nei beni strumentali. Le attese sulla produzione migliorano nei beni strumentali (a 17 da 15), peggiorano nei beni di consumo (a 12 da 17) e restano stabili nei beni intermedi (a 10).
 
Le imprese di costruzione
L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 121,4 da 119,8 di ottobre; migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -29 da -35, il saldo) ma peggiorano le attese sull’occupazione (a -11 da -7).
L’indice sale a 127,7 da 112,3 nell’ingegneria civile e a 133,4 da 130,5 nei lavori di costruzione specializzati, mentre scende a 95,7 da 103,1 nella costruzione di edifici.
I giudizi sugli ordini migliorano nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (a -2 da -16 e a -23 da -31, i rispettivi saldi), mentre peggiorano nella costruzione di edifici (a -52 da -51); le attese sull’occupazione migliorano nell’ingegneria civile (a -4 da -14), invece peggiorano nella costruzione di edifici e nei lavori di costruzione specializzati (a -20 da -10 e a -7 da -3, rispettivamente).

Le imprese dei servizi di mercato
L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato sale a 113,7 da 113,1 di ottobre. Crescono le attese sugli ordini (a 9 da 4), ma si contraggono i giudizi sugli ordini (a 4 da 7) e resta invariato (a 27) il saldo delle attese sull’andamento generale dell’economia. Circa le altre variabili che non rientrano nel computo del clima di fiducia, calano i giudizi sull’occupazione (a -5 da -1) ma non le attese sull’occupazione (a -4 da     -8); rimane stabile il saldo dell’andamento degli affari (a 14) e scendono le attese sui prezzi a (-3 da -2).
Nel dettaglio settoriale, la fiducia diminuisce solo nei trasporti e magazzinaggio (a 117,6 da 121,3) a causa del calo sia nei giudizi che nelle aspettative sugli ordini. L’indice cresce invece nei servizi turistici (a 106,7 da 101,3), dove il miglioramento delle attese compensa il calo dei giudizi sugli ordini, in quelli di informazione e comunicazione (a 109,6 da 105,8), nonostante il calo delle attese dell’andamento generale dell’economia, e nei servizi alle imprese (a 112,4 da 110,2) in cui progrediscono tutte le componenti del clima.
 
 
La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia scende a 115,0 da 116,3. Aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 32 da 24), ma diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 24 da 40); in ulteriore decumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 3 da 7, il relativo saldo).
Il clima di fiducia migliora nella grande distribuzione (a 118,6 da 116,1), ma peggiora in quella tradizionale (a 106,7 da 116,7). Nella prima, aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 49 da 29) e peggiora quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 32 da 49); nella seconda, peggiora sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a -4 da 10), sia quello delle aspettative sulle vendite future (a 6 da 20). Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa a 4 da 9 nella grande distribuzione e resta stabile sui valori dello scorso mese nella distribuzione tradizionale (a 1). 
 
 



 

 

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