Le rotte della cocaina e il porto di Gioia Tauro

di Vittorio Daniele. Secondo le stime, nell’Unione europea il mercato della droga vale tra i 21 e i 31 miliardi all’anno. La droga più consumata è la cannabis che, con i suoi derivati (hashish e marijuana), rappresenta il 38% del mercato per un valore di 9 miliardi di euro annui. Il business dell’eroina è stimato attorno ai 7 miliardi, quello della cocaina tra i 4,5 e i 7 miliardi di euro[i]. Il resto va alle droghe sintetiche. Pur considerevoli, queste cifre quasi certamente sottostimano il valore effettivo del mercato europeo degli stupefacenti.
La cocaina giunge in Europa principalmente attraverso grandi navi portacontainers che solcano l’Atlantico. Dalle piantagioni di coca di Bolivia, Colombia e Perù, la cocaina arriva nei porti del Brasile, dell’Ecuador e del Venezuela dove viene imbarcata sulle navi che, con frequenti snodi nei Caraibi, attraversano l’Atlantico per raggiungere l’Europa. L’importanza della via marittima per il narcotraffico è attestata dal fatto che due terzi dei sequestri di cocaina avvengono sulle navi e nei porti. Il narcotraffico è gestito da diverse organizzazioni criminali. Quelle maggiormente operanti in Italia sono la ‘ndrangheta, la camorra e le organizzazioni balcaniche e sud americane[ii].  

La cocaina entra in Europa attraverso punti di accesso ben consolidati: principalmente la costa iberica e i porti di Rotterdam e Anversa. La Spagna rimane di gran lunga al primo posto per quantità, sebbene la sua importanza sia lievemente diminuita negli ultimi anni, con l’aumento di Francia, Belgio, Italia, Regno Unito e Germania[iii]. Per esempio, delle quasi 62 tonnellate di cocaina sequestrate nel 2014, ben 21,7 tonnellate sono state intercettate in Spagna (il 32%) e 9,3 in Belgio. In Italia, ne sono state sequestrate 3,9 tonnellate[iv]. Dalla penisola iberica, la cocaina è redistribuita in Europa con importanti rotte terrestri attraverso la Francia. I porti dell’Olanda e del Belgio sono gli altri principali centri di rifornimento del mercato europeo[v]. Nel periodo 2009-12 (per il quale si dispone di dati per tutti i paesi dell’Unione), Spagna, Olanda e Belgio occupavano, infatti, i primi posti per quantità di cocaina sequestrata nella Ue



Secondo la polizia olandese, tra il 25 e il 50% della cocaina che arriva nella Ue transita attraverso il porto di Rotterdam. Nel 2016, nel porto olandese sono stati intercettati oltre 13 mila chili di cocaina, 720 chili di marijuana e 406 di eroina[i]. Quantità simili – o anche superiori – arrivano annualmente al vicino porto belga di Anversa. I due grandi porti commerciali sono usati in maniera intercambiabile dai trafficanti, tanto che i sequestri danno solo un’idea approssimativa della loro importanza relativa.
La rotta della cocaina ha snodi anche nei porti italiani. Le quantità sequestrate sono, però, nettamente inferiori a quelle della Spagna, del Belgio, dell’Olanda e del Portogallo. Nel 2015, in Italia sono stati sequestrati poco più di 4 mila chili di cocaina, di cui 1.740 nelle aree della frontiera marittima, porti inclusi. Nel porto di Gioia Tauro, sono stati sequestrati 743 chili, in quelli di Genova e Vado Ligure complessivamente 636 chili, a Marghera 222 chilogrammi[ii]. Quantità più modeste negli altri scali.
Per avere un termine di confronto, si consideri che la cocaina sequestrata nel 2015 nel porto di Anversa è stata 9 volte quella di tutti i porti italiani, quella trovata a Rotterdam circa 2,7 volte. Ad Anversa e Rotterdam sono state sequestrate, rispettivamente, 21,5 volte e 6,3 volte le quantità intercettate a Gioia Tauro, porto che spesso i mass media (ma non solo) indicano come il principale scalo europeo della cocaina.

Considerando la professionalità delle forze di polizia e degli investigatori italiani, è del tutto improbabile che le differenze nei sequestri possano dipendere dall’efficienza dei controlli. Del resto, anche nei porti esteri le ispezioni riguardano solo una piccola parte dei containers giornalmente movimentati. Per esempio, nel 2013, nel porto di Rotterdam sono stati movimentati oltre 11 milioni di containers, ma solo 50 mila sono stati controllati[1] Secondo l’Europol, ai trafficanti sono necessari tre minuti per aprire un container e recuperare una spedizione di 100 chili di cocaina[2].

Le ragioni delle grandi differenze nelle quantità di cocaina sequestrate sono altre. Come attestano tutte le fonti ufficiali, la cocaina arriva nella Ue principalmente attraverso la rotta commerciale atlantica, che dall’America Latina giunge alla penisola iberica e all’Europa del Nord. La rotta mediterranea è secondaria. Come tutte le merci, poi, anche la droga deve arrivare ai consumatori. Belgio e Olanda si trovano al centro dell’Europa – uno dei più grandi e ricchi mercati al mondo - e hanno importantissimi scali commerciali. Nel 2015, con una movimentazione di container di oltre 12 milioni di Teu (misura standard di volume per i container), il porto di Rotterdam è risultato undicesimo al mondo per volume di traffico; quello di Anversa, con 9,6 milioni di Teu, al quattordicesimo posto. Traffici notevolmente superiori a quelli di Gioia Tauro, con 2,5 milioni di Teu e di Genova con 2,2 milioni di Teu. Ciò spiega la grande importanza dei porti del Nord Europa nella rete internazionale del narcotraffico.

Una precedente versione di questo articolo è stata pubblicata sul sito http://www.opencalabria.com. [i] European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA) and Europol, EU Drug Markets Report In-depth Analysis 2016, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2016. [ii] DCSA, Direzione Centrale per I Servizi Antidroga, Relazione annuale, Roma, 2015, p. 75. [iii] R. Eventon and D. Bewley-Taylor, An overview of recent changes in cocaine trafficking routes into Europe, European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA), 2016 [iv] Fonte: EMCDDA. Per l’Italia, Annuario delle statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno, ed. 2015 a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica. [v] United Nations, Report of the International Narcotics Control Board for 2016, New York, 2017, p. 92.  [1]R. Eventon and D. Bewley-Taylor, op. cit. [2]European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA) and Europol, op. cit., p. 45.  

[i]J. Pieters, Over 13,000 kilos of cocaine seized at Rotterdam harbor, nltimes.nl., January 18, 2017  [ii]DCSA, op.cit. 

 

 

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