Si chiama “PROGETTARE IL FUTURO” l’iniziativa promossa per promuovere una nuova cultura d’impresa grazie all’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria. L’appuntamento si è tenuto nei locali della Siarc, l’importante azienda di ristorazione di Catanzaro.

I lavori, moderati da Aldo Ferrara, Presidente Piccola Industria Unindustria Calabria. Presenti Natale Mazzuca, Presidente Unindustria Calabria, Fabrizio Guelpa, Responsabile Industry & Banking, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Francesco Guido, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Banco di Napoli, Carlo Robiglio, Presidente Confindustria Piccola Industria, Simona Albano Siarc, Eugenio Caniglia, direttore Area Impresa Calabro Lucana Intesa Sanpaolo e Giuseppe Bonanno, responsabile Development & Sales Intesa Sanpaolo Formazione

L’accordo presentato oggi – ha esordito Aldo Ferrara – certifica l’esistenza di un proficuo partenariato con Banca Intesa che facendo tesoro dei contributi forniti da Piccola Industria genera una nuova ed evoluta forma di rating,validata BCE, che incorpora i fattori immateriali come il possesso di marchi e brevetti, la propensione a fare innovazione e internazionalizzazione, la formazione certificata, il welfare aziendale.

E’ un nuovo modo di interpretare le relazioni Banche Imprese che estende il perimetro d’azione anche ai prodotti e servizi non finanziari

accompagnando il sistema produttivo verso l’economia del futuro.

I lavori sono, dunque, proseguiti con l’intervento della “padrona” di casa, Simona Albano: “Sono felice ed orgogliosa di ospitare questa iniziativa nell’azienda Siarc, azienda produttive tra le poche che insiste sul territorio comunale. Per me si tratta di un motivo d’orgoglio”.

A spiegare lo spirito dell’accordo sono stati i vertici di Intesa Sanpaolo che in un video hanno sintetizzato i principi cardine dello stesso.

Fabrizio Guelpa, Responsabile Industry & Banking, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo ha offerto un quadro dei riscontri quantitativi dell’addendum oggetto dell’accordo. “Partendo dallo scenario mondiale con un Pil che viaggio con ritmi al di sotto del 4% – ritmi molto buoni. Aree di crisi, in questo momento, non ce ne sono.

Quello che sta crescendo bene è il commercio estero. Nell’ultimissimo periodo questo fenomeno si è interrotto (export che viaggia al 5%) ma, fortunatamente, sta tornando a ritmi positivi. In questo contesto si inserisce il discorso dei dazi e il conflitto tra Usa e Cina. Sempre alto è il differenziale di crescita e redditività tra le imprese. Per accelerare la crescita occorre investire di più. In Italia rispetto a Germania e Francia lo si fa di meno. Le ragioni sono diverse, come ad esempio il fatto che  molte imprese non ci sono più. Gli investimenti vanno indirizzati non solo in macchinari ma anche in R&S e software.

Ciò che rende, oggi, vincenti le imprese è il mix di strategie non – price che richiedono maggiori competenze. Di recente alcuni passi in avanti sono stati fatti, soprattutto, in termini di formazione. Il numero delle aziende che fanno formazione è allineato a quello degli altri Paesi. Rimane il fatto che le competenze sul fronte lavoro rispetto al digitale presenta dei ritardi.

Nel 2017 il 13% delle imprese calabresi ha realizzato investimenti 4.0 ma solo una su 5 li sta accompagnando con formazione. Nel 2018 cresce, invece, l’attenzione delle imprese calabresi verso investimenti in beni immateriali. Un’opzione interessante degli ultimi anni è data dalle start up innovative, in Calabria ce ne sono attive 200. Per quanto riguarda il capitale umano, la regione soffre della perdita di laureati che si muovono verso il Centro Nord. Bisogna trattenerli dando loro opportunità di lavoro. Rispondendo a una domanda sempre più legata all’innovazione”.

 

Il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca, si è soffermato sulla situazione calabrese esprimendo un plauso alla rete universitaria calabrese che deve, a suo giudizio, essere motivo di vanto per la nostra terra. Poi il focus si è spostato sulle imprese.

Per parlare di imprese 4.0 – ha detto Mazzuca – dobbiamo puntare alla semplificazione burocratica.

Un obiettivo da perseguire per il bene dell’intero Paese. Quando creiamo gli strumenti che possono sostenere l’economia concretizziamo la realizzazione dell’unica chiave che apre le porte al lavoro. Questo addendum – conclude Mazzuca- è, quindi, molto importante

La disamina di Francesco Guido, direttore regionale Campagnia-Basilicata-Puglia Intesa Sanpaolo e direttore generale Banco di Napoli, è stata incentrata sull’importanza dei progetti alla base di operazioni come quelle presentate oggi.

La filosofia definita da Robiglio riguarda non l’avere più credito ma rivedere il nostro concetto d’impresa. Una nuova cultura d’impresa, per l’appunto

Ci dobbiamo chiedere se l’innovazione è solo l’acquisto di un macchinario o, diversamente, si fa l’investimento senza il capitale umano che rende operativo lo stesso. Il nostro concetto d’impresa tiene conto della formazione dell’imprenditore, delle maestranze; significa connettersi realmente con l’innovazione. L’accordo di cui parliamo oggi propone questo: disegnare imprese che dedicano attenzione al welfare complessivo dei propri dipendenti. E tutto questo viene capitalizzato in un rating. Noi abbiamo incorporato questi fattori.  La sfida che abbiamo davanti è capire in che tipo di campionato vogliamo giocare. Serie A, B o C. Al momento l’Italia gioca in C. Noi siamo qui per fare. Con questo accordo con Confindustria credo ci siano molte possibilità perché seguiamo obiettivi comuni all’associazione industriali. Il genio all’Italia non manca. Perché abbiamo, da sempre, fatto scuola nel mondo”.

Carlo Robiglio, Presidente Confindustria Piccola Industria: “Oggi partiamo dalla Calabria non solo per il rapporto d’amicizia con Natale Mazzuca e Aldo Ferrara ma perché è importante che, per questa terra, Confindustria si debba mobilitare. Confindustria fa quello che tutti noi insieme possiamo e dobbiamo fare. Per prima cosa, noi imprenditori, dobbiamo cambiare paradigma. Partiamo da noi ammettendo che il grande salto che dobbiamo fare è il cambio mentale.

O la Calabria riesce ad essere protagonista del suo destino o il cambiamento non si attuerà mai.

Non è più al centro l’impresa ma la persona – imprenditore. Bisogna, quindi, per prima cosa formarsi. Contaminarsi con gli altri colleghi, andare nelle università, girare il mondo e comprendere i meccanismi dell’innovazione. L’impresa è che qualcosa di connesso con il ruolo sociale dell’imprenditore. Il cambio di mentalità è qualcosa che riguarda lo sviluppo del fattore umano. Il fatto di partire dalla Calabria è molto significativo”. Poi la riflessione sulla politica: “Chi arrivato, oggi, al governo non ha alcun legame con i contesti precedenti. Per cui va capito che questa è un’opportunità. Prendiamo atto che questa classe dirigente è quella con cui dobbiamo lavorare e costruire un percorso. Perché senza la pubblica amministrazione non andiamo da nessuna parte. Oggi si apre una stagione che, nella sua incertezza, genera opportunità”.

Ad entrare nel merito dell’accordo oggetto dell’incontro è stato Eugenio Caniglia, direttore Area Impresa Calabro Lucana Intesa Sanpaolo.

I temi chiave dell’addendum all’accordo 2016/2019 sono la formazione, il passaggio generazionale, la sostenibilità economica, sociale ed ambientale.

Giuseppe Bonanno, responsabile Development & Sales Intesa Sanpaolo Formazione, ha illustrato la piattaforma formativa SKILLS4CAPITAL. Nel dettaglio sono stati spiegati gli elementi di questa piattaforma dotata di una cabina di regia formata da Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo.

Con le considerazioni dell’imprenditrice Simona Albano e del vice presidente Confindustria Piccola Industria per la Resilienza Diego Mingarelli sono proseguiti i lavori conclusi da  Francesco Guido, direttore regionale Campagnia-Basilicata-Puglia Intesa Sanpaolo e direttore generale Banco di Napoli e da uno “special” tour nell’Azienda Siarc.

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