Santoria AXSON, delegata della Condotta SLOW FOOD  COASTAL con sede a BRUNSWIK, in GEORGIA (USA), ha avuto modo di incontrare persone e storie che la hanno fatto innamorare di saperi e sapori autentici, convincendola a proseguire il viaggio fino a CIVITA, nel POLLINO calabrese.

Con un obiettivo: scoprire e vivere in prima persona l’esperienza sensoriale ed emozionale che piatti locali e ricette della memoria avrebbero suscitato in lei.

Così come è accaduto. Ecco la CALABRIA che emoziona attraverso il patrimonio paesaggistico ed enogastronomico vissuto e condiviso come marcatore identitario distintivo, l’unico capace di attrarre, emozionare e far ritornare il viaggi-attore contemporaneo.

Ad incontrarla è stato il Fiduciario della Condotta POLLINO SIBARITIDE ARBERIA Lenin MONTESANTO che portando i saluti ed il benvenuto di tutti i soci del Convivium, su iniziativa del patron dell’AGORÀ di CIVITA Francesco NICOLETTI, si è confrontato con la speciale ospite, socia Slow Food USA.

Un’esperienza, quella di SANTORIA – anticipa il Fiduciario – che potrebbe diventare presto un progetto della Condotta, più grande e articolato, di accoglienza diffusa per giovani aspiranti chef e gastronomi da tutto il mondo ospitati  da tutta la grande rete di ristoratori, osterie e piccoli produttori del vasto territorio del sodalizio territoriale. La tappa al SALONE DEL GUSTO di TORINO è stata la prima volta in Italia di SANTORIA. Qui, visitando per caso lo stand della CALABRIA, ha avuto modo di confrontarsi sulla cucina identitaria, sua materia di studio e ricerca, con lo staff di AGORÀ, storico riferimento gastronomico di CIVITA, specializzato nella produzione di salumi. SANTORIA si è letteralmente fidata e affidata a loro, raggiungendoli subito dopo in Calabria, dopo aver concluso l’esperienza torinese.

Accolta nel borgo del Pollino la giovane personal chef americana ha avuto modo di essere seguita e accompagnata nella sua full immersion nella cultura, nel terroir e nell’identità regionali dai titolari Francesco NICOLETTI e sua moglie ISABELLA, dallo chef Antonio CARBONE e dall’aiutante cuoco Pasquale GATTO, dal maître Michele GATTO e da Laura PAGLIARO che si occupa del servizio in sala, da Giuseppe COSENZA e Giovanni BELLUSCI, addetti alla commercializzazione di AGORÀ ed incontrati al SALONE insieme A NICOLETTI. Poco importa se SANTORIA parlava solo inglese: per comunicare e farsi capire è prevalso il linguaggio universale del cibo, del ritorno e dell’amore per la terra.

Ospitalità, peperoni, peperoncino, spezie, semplicità e sopratutto purezza dei piatti, con l’amore e l’energia che trapelano lungo la filiera, dall’artigiano della terra a chi sceglie e trasforma quel prodotto, la qualità del cibo buono, pulito e giusto per tutti.

Sono stati, questi, gli ingredienti che hanno di più colpito ed impreziosito l’esperienza della Chef che ha rimandato di giorno in giorno la sua partenza, fino a decidere di rimanere a CIVITA sfruttando quasi tutti e 30 i giorni del suo visto turistico per l’Italia. – L’ambizione di SANTORIA, che è anche una personal chef della rete PEARLS of LACHELLE – Residential dining & Catering service, è ora quella di aprire un proprio ristorante in USA e proporre ai suoi ospiti prodotti e ricette scoperte qui in CALABRIA.

Dove ritornerà presto con sua figlia, per far vivere anche a lei questa esperienza straordinaria che ha segnato – ha chiosato confrontandosi con il Fiduciario – un importante e profondo cambiamento culturale e di ritmi di vita, in pieno spirito e mission Slow Food.

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