Sono oltre 51mila gli “invisibili” che in Italia vivono in rifugi di fortuna sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città e per i quali l’unica speranza sono i servizi di assistenza dei comuni, le associazioni di volontariato e le cooperative sociali mentre sono già 3 i senzatetto morti di freddo a dicembre. E’ l’allarme lanciato da Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, in relazione al clochard deceduto in un giardino pubblico a Verona dopo il brusco calo delle temperature da nord a sud dell’Italia.
L’assalto del gelo sta creando una situazione ad alto rischio per chi non ha una casa o una sistemazione coperta e riscaldata – spiega Uecoop – dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi una abitazione.
Più di 8 senzatetto su 10 – spiega Uecoop su dati Istat – sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. Si tratta – sottolinea Uecoop – di una fascia di disagio sociale che comprende i 300mila nuovi poveri che hanno fatto superare all’Italia la quota di oltre 5 milioni di persone che vivono in miseria. Un panorama di difficoltà materiali e sociali nella rientrano anche 1,4 milioni di persone sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento. In questo scenario risulta strategico potenziare un sistema di assistenza che valorizzi – conclude Uecoop – anche la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l’occupazione.