Si è svolto a Badolato, presso l’ASD Mondo Parallelo, il primo corso per istruttori e guide subacquee per persone con disabilità, con tappa finale il “No Barrier Tour”, domenica 4 ottobre, presso la Piscina CassiodoroSporting Center di Squillace Lido.
L’appuntamento rappresenta un evento internazionale dimostrativo promosso dalla DDI, DisableDivers International, rivolto a tutte le figure professionali e non, volontari, medici, tecnici e persone con disabilità.
Una vera e propria rete che lega tutti coloro i quali si avvicinano a questo mondo, nell’intento di valorizzare il potere riabilitativo di questa disciplina, bella quanto impegnativa.
‘’In acqua non esistono barriere’’, questo è il messaggio fondamentale, non ci sono limiti in una completa percezione emotiva del proprio corpo, fondamentale per tutti coloro i quali vivono il peso della disabilità.
Sentirsi leggeri, liberi e padroni, tutto grazie ad un elemento così straordinariamente ricco di sorprese e possibilità, come l’acqua.
Un’importante impatto emotivo, correlato al percorso di socializzazione e la condivisione del tempo, delle passioni e del divertimento.
La metodologia ha assunto una forma interattiva e partecipativa, nell’alternanza continua di teoria e pratica in acque confinate e acque libere.
Il Corso istruttori, svolto a Badolato, ha visto la partecipazione di quattro figure del diving di Mondo Parallelo tra istruttori, guide subacquee e assistenti, brevettati nell’occasione e pronti tecnicamente per intraprendere il percorso della subacquea.
Cosa significa disabilità?
Questo è uno dei primi argomenti affrontati durante il modulo formativo e teorico del progetto, riconoscerne la natura, comprenderla e impararne le nozioni mediche, l’analisi dei casi, metodologie e tecniche per l’insegnamento della disciplina.
Disabilità non è sinonimo di limite, soprattutto nel mondo della subacquea visto come sport altamente inclusivo e basato sulla condivisione e il dinamismo in cui tutto è possibile e ogni sogno diventa realizzabile.
Dal punto di vista prettamente sportivo, molti sport con persone con disabilità, richiedono un’esclusività totale mentre, nella subacquea, tutti diventano compagni di immersione, rompendo le barriere costrette dalla forza di gravità e i limiti fisici vengono sospesi, quasi dimenticati.
Un percorso che si trova al centro tra la disciplina sportiva e l’attività turistica, offrendo svariate opportunità di socializzazione, rimanendo in contatto perenne con la Natura e offrendo la libertà di viaggiare nella scoperta di nuove acquee e nuovi territori.
Non solo l’impatto emotivo, anche l’importante promozione del territorio in una nazione che regala 8mila km di costa spettacolare, paesaggi mozzafiato da scoprire e da vivere a pieni polmoni.
Paolo Laganaro, Docente dello Staff Formativo Nazionale, volontario e direttore del Corso, è il referente per l’area DDI Sud Italia.
Residente a Taranto, si avvicina alla disciplina spinto dalla forte passione per la subacquea, correlato ad alcuni importanti eventi personali che lo hanno avvicinato alla disciplina con tecniche di appoggio e supporto a persone con disabilità. Un occhio attento a tutti gli aspetti organizzativi, meno al mondo degli slogan e della pubblicità.
‘’Devono conoscerci grazie al passaparola, attraverso le sensazioni e le emozioni di chi era presente al corso e all’evento”, così afferma Paolo parlando del suo pensiero nei confronti dei Social Media e della tecnologia. Si punta alla costruzione di una rete nella quale non sono importanti i numeri ma le connessioni, la conoscenza individuale delle persone, prima che dei ruoli e delle figure.
L’importanza delle sensazioni, nulla di statico e asettico come uno slogan abbandonato a se stesso.
Durante i corsi vengono invitati all’evento anche alcuni subacquei con disabilità brevettati, come Michele, dalla personalità dinamica e simpatica. Nato con la Spina Bifida, Michele è figlio di un subacqueo e l’acqua è sempre stato un po’ il suo sogno, realizzato grazie alla DDI e al lavoro e l’amore per questa disciplina. Oggi Michele fa parte dello staff,la sua vita è totalmente cambiata perché questo è l’obiettivo ultimo della subacquea per persone con disabilità. Un nuovo modo di vedere le cose, una nuova prospettiva della realtà in una totale percezione di un corpo che non è più vittima ma diventa padrone, sconfiggendo la forza di gravità e diventando finalmente libero di volare, grazie all’acqua.
Al termine di questo evento sono stati conferiti gli attestati di partecipazione a tutti coloro i quali hanno fatto parte di questa fantastica rete e si è svolto l’esame di Pierpaolo Gimigliano, un ragazzo con Sindrome di Down, allievo dell’Istruttrice Claudia Fazio, che ha terminato il corso da subacqueo.
Presenti all’evento anche diverse Associazioni come l’Aipd, Associazione italiana persone down di Catanzaro.
Un’esperienza unica per chiunque, fatta di forti emozioni nella completa libertà di movimento, nella leggerezza di un corpo nuovo, senza ostacoli, senza barriere ne costrizioni.