La seconda giornata dell’edizione numero sedici del festival Tarantella Power ha i colori dell’antivigilia di Natale, il calore dei canti natalizi sussurrati attorno al fuoco, la dolcezza della famiglia grazie al Coro Polifonico di Caulonia “Shalom” diretto dal maestro Carlo Frasca nella Chiesa Maria SS delle Grazie di Tiriolo.

Il suggestivo borgo nella provincia di Catanzaro, infatti, ospita anche quest’anno il festival tematico sulla danza e la musica tradizionale calabrese creato e diretto dall’associazione Arpa. L’evento – cofinanziato dalla Regione Calabria con i fondi destinati agli eventi culturali è affidato alla direzione artistica dei musicisti Danilo Gatto e Antonio Critelli, che fa parte dell’associazione temporanea di scopo costituita assieme al Comune di Tiriolo.

Le manifestazioni e gli eventi ben strutturati seguono il filo conduttore del recupero delle radici e dell’identità nella direzione della conservazione della memoria, da tramandare con linguaggi innovativi e multidisciplinari. Una manifestazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Greco che crede nell’opportunità offerta dalla festival che punta su musica e danza come strumento di valorizzazione delle risorse e delle vocazioni del territorio.

Cori natalizie aria di festa con il coro Shalom che ha la caratteristica di essere composto da sole voci femminili. Esso nasce agli inizi degli anni ottanta con lo scopo principale di animare le funzioni liturgiche, ma con gli anni è sorto spontaneo il desiderio di studiare e approfondire l’arte del canto e di promuovere lo scambio di esperienze musicali con altri cori. Si è fatto più volte promotore di corsi e seminari improntati sulla emissione vocale, coinvolgendo maestri calabresi altamente qualificati.

Il lavoro a progetto commissionato al maestro Carlo Frascà è caratterizzato da un repertorio eclettico che spazia dalla musica classica alla musica contemporanea. Gran parte dei brani in programma sono stati scritti e arrangiati appositamente per questo organico completato da un ensemble orchestrale da camera di rilievo, composta da musicisti professionisti operanti nelle istituzioni formative e di spettacolo più importanti della regione e da studenti di conservatorio che avranno l’occasione di mettere in atto fruttuosamente la loro esperienza formativa.

In serata il freddo si combatte ballando con l’esibizione, in piazzetta Cigala di Fabio Macagnino&Gruppo Movimento terra (Domenico Catalano al basso, Giuseppe Lombardo Drum, Rocco Novella alla chitarra)

Fabio Macagnino è un cantautore, percussionista e attore attivo da più di un ventennio sulla scena musicale calabrese. Sognatore e teatrante per passione, per fare il musicista ha studiato architettura e, da dottore di ricerca dal futuro incerto, passa il suo tempo tra concerti, viaggi e convivialità.

Senza prendersi mai troppo sul serio quando chiedono a Fabio Macagnino quale genere musicale suona, lui risponde: la” Candalìa”, che è il titolo dell’album del 2017.  Candalìa non è solo il titolo dell’album ma un concept che tocca molte- plici argomenti che stanno da tempo nel cuore dell’artista calabrese. Si potrebbe sintetizzare in pochi aggettivi l’intero lavoro: i desideri, i sogni, la locride, il sud in rapporto al nord, la sensualità e l’amore. Sono questi temi che Macagnino affronta con la tipica calma degli uomini del sud; rallentando, indugiando e ”candalijando” (che appunto significa cullarsi) questa vita frenetica. Rallentare è una provocazione culturale in questa nostra società, ansiosa di inventarsi di continuo una qualunque attività, perché l’essere umano vale solo quando produce e guadagna. La parola calabrese ‘candalijarsi’ fa al nostro caso: può essere l’occasione per un calmo viaggio dentro se stessi, per lasciare venire a galla sogni impolverati e desideri rinnegati, per inseguire una musica sconosciuta ma familiare.

Intanto continua nella Chiesa Scala Coeli la mostra “Gli strumenti musicali nella tradizione popolare calabrese” che rimarrà aperta ogni giorno dalle 17 alle 20. Si tratta di un viaggio nella storia e nella cultura della Calabria attraverso gli strumenti musicali, giunti fino a noi grazie alla cura e alla costanza con cui i contadini e i pastori in primo luogo, li hanno costruiti, adoperati, perfezionati, tramandati.Dopo l’inaugurazione della mostra, il primo appuntamento dell’intrattenimento pomeridiano si è svolto nella sala convegni del Museo archeologico dove il maestro Sasà Megna e lo straordinario Antonio Conidi, appena sedici anni da Crotone, hanno regalato un susseguirsi di strine e canti natalizi, una melodia di festa e nostalgica costruita con i tamburelli, la chitarra battente, la fisarmonica.

La programmazione riprende mercoledì 26 dicembre con i Suonatori di Alessandria del Carretto, alle 21.30 in piazza Sant’Angelo.

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