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Agriturismo: Cia, con l’estate fatturato 2018 verso 1,5 miliardi di euro

L’agriturismo è un’eccellenza italiana, una formula di viaggio green che sta contribuendo a sostenere il turismo nelle aree montane e collinari (dove si trova l’84% delle strutture) e una componente essenziale della multifunzionalità agricola. E’ merito delle aziende agrituristiche aver recuperato e valorizzato luoghi ed edifici della tradizione, paesaggi e varietà antiche, così come aver ripreso vecchie ricette contadine, piatti regionali ormai quasi sconosciuti, tutelando la biodiversità e creando capitale sociale. Così Giulio Sparascio, nel suo discorso di ringraziamento all’Assemblea elettiva di Turismo Verde, che lo ha confermato presidente dell’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani per il secondo mandato. Alla presenza del nuovo ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e del presidente nazionale di Cia Dino Scanavino.

L’Assemblea, che si è tenuta a Roma sotto lo slogan “In agriturismo per rallentare i ritmi e far correre le emozioni”, è stata l’occasione per fare un focus del comparto e anticipare le tendenze in vista dell’estate. Le vere aspettative sono per il periodo luglio-settembre, quando gli operatori agrituristici contano di registrare un notevole incremento delle presenze nelle quasi 23 mila aziende autorizzate, compreso tra i 7,5 e gli 8 milioni di ospiti. L’obiettivo, con la stagione estiva, è quello di toccare quota 1,5 miliardi di euro di fatturato complessivo annuo.

Un risultato a portata di mano -si è detto durante l’Assemblea di Turismo Verde Cia- con un potenziale di più di 245 mila posti letto e quasi 450 mila coperti per il ristoro. Oltre a 11 mila piazzole per l’agricampeggio e a quasi 2 mila aziende attive come Fattorie didattiche e sociali. Nell’ultimo decennio, il numero degli agriturismi è cresciuto costantemente (+35%) e solo l’anno scorso il fatturato diretto degli agriturismi è valso più di 1,2 miliardi di euro, rappresentando oltre un quarto del valore dei servizi (attività secondarie) generati dall’agricoltura.

Il comparto si dimostra in continuo movimento -ha continuato Sparascio- con un moltiplicarsi di idee e attività. Praticamente la metà delle strutture (12.446) permette di praticare equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, Spa e piscina, corsi e seminari. Come Turismo Verde, siamo andati ancora avanti: oltre a promuovere la vendita diretta con il marchio la Spesa in Campagna e a fare cucina agricola di qualità con gli Agrichef (marchio depositato da Cia), le nostre aziende agrituristiche stanno sperimentando percorsi di atletica con le Fattorie sportive grazie all’accordo con Fidal. Inoltre, lavoriamo per accreditarci alla gestione dei beni culturali e archeologici abbandonati, prima di tutto nelle aree rurali, con il progetto Coltiviamo l’arte e due iniziative pilota in Puglia ed Emilia Romagna”.

Il connubio tra agricoltura e turismo, enogastronomia e territorio, è nella natura del nostro Paese -ha ribadito il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino, tenendo le conclusioni dell’Assemblea-. La Confederazione, attraverso la sua associazione Turismo Verde, crede da sempre nel ruolo strategico che l’agriturismo gioca nell’economia italiana e nel settore primario, riconoscendo la centralità dell’agricoltore produttore, custode e promotore di un patrimonio di saperi e sapori”.