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Allarme per la frenata del mattone arrivato a cinque mesi consecutivi di calo

Allarme per la frenata del mattone arrivato a cinque mesi consecutivi di calo tendenziale nel 2019 rispetto all’anno scorso.

E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in relazione agli ultimi dati Istat sull’indice generale dei prezzi alla produzione delle costruzioni che a novembre fa registrare l’ennesimo segno meno rispetto all’anno precedente mentre il settore non ha ancora recuperato i 400mila occupati persi negli ultimi dieci anni.

L’emorragia di posti di lavoro scatenata dalla crisi di dieci anni fa non è stata purtroppo ancora compensata – sottolinea Uecoop – visto che a oggi ci sono poco più di 800 mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008, un trend che ha portato anche alla chiusura di quasi 4 mila realtà cooperative dell’edilizia a livello nazionale. A soffrire – spiega Uecoop – sono sia il residenziale che il non residenziale che nella seconda metà dell’anno non sono riusciti a tornare in positivo.

E anche per il mese di dicembre dovrebbe restate il segno meno – stima Uecoop – complice la fisiologica frenata dei cantieri e il periodo delle feste. Il trend dell’edilizia è preoccupante per tutto il paese e per le migliaia cooperative di costruzione e abitazione che operano nel settore – sottolinea Uecoop – per questo è strategico intervenire con misure che facciamo ripartire in modo deciso il comparto delle costruzioni favorendo il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti oltre a spingere verso la realizzazione di nuove abitazioni di qualità che – conclude Uecoop – rispettando i più alti standard strutturali ed energetici conservino al meglio quel valore di investimento che da sempre gli italiani affidano al mattone.