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Autorità Portuale, la posizione della FILT-CGIL spiegata dai segretari

La XVI autorità portuale proposta dal Governo è un errore strategico per l’Area dello Stretto, per il suo futuro e la sua prospettiva. Abbiamo già espresso come Filt-CGIL la nostra motivata e netta contrarietà al provvedimento innanzitutto per due ordini di motivi”.

E’ quanto affermano Nino Costantino Segretario Filt-CGIL Calabria e Mimmo Laganà Segretario Filt-CGIL Reggio Cal.

Il primo è relativo al fatto che la riforma del sistema portuale nazionale era stata costruita dopo un lungo confronto anche con il sistema delle imprese e con i sindacati che aveva portato ad una razionale riduzione delle Autorità portuali, secondo il principio che una governance di sistema sarebbe stata più utile per i porti e più produttiva per il sistema industriale, commerciale e della logistica.

In questo quadro, anche i porti di Messina e di Milazzo avrebbero ricevuto nuovo slancio diversamente dall’isolamento protezionista che li ha contraddistinti fino adesso. In secondo luogo, la nuova Autorità penalizzerà i porti di Villa e Reggio perchè fuori dagli effetti di trascinamento derivanti dal porto di Gioia e dalla sua capacità di attrarre investimenti. Un danno pesante per la prospettiva di sviluppo di Reggio e Villa le cui attività resterebbero solo quelle attuali senza la possibilità di attrarre nuove aziende e nuovi interessi. Inoltre, nonostante quanto dichiarato da esponenti del Governo, gli effetti della risulterebbero profondamente compromessi per gli interventi di carattere industriale sia a Reggio che a Villa e Campo Calabro.

Ecco perchè riteniamo importante, anche per la nostra sollecitazione, la lettera inviata al Ministro Toninelli e al Governo, dal Presidente della Giunta regionale calabrese e dai sindaci di Reggio e Villa. Ma c’è un aspetto ulteriore che ci preoccupa.

La CGIL è storicamente e giustamente legata alle ragioni della integrazione fra le due sponde dello Stretto e per decenni, invece, le classi politiche e dirigenti messinesi e reggine non hanno saputo o voluto procedere concretamente in questa direzione.

Solo convegni e impegni reciproci, di legislatura in legislatura, sempre disattesi, dimostrando in sostanza che l’Area metropolitana dello Stretto se rappresenta una vocazione naturale non ha rappresentato mai un vero interesse politico. E l’istituzione della XVI Autorità portuale dimostra proprio ciò.

Come si integra un’area se poi si indebolisce e si limita una parte di esso? Questa assurda trovata di Toninelli risponde solo alla perversa logica delle più logore classi dirigenti meridionali: qualche poltrona e qualche sgabello per rispondere alle bramosie dei cortigiani locali. E poi lo chiamano cambiamento! Ecco perchè una lettera è insufficiente. Il Presidente della Giunta Regionale, i Sindaci di Reggio e di Villa utilizzino tutte le pieghe della legge di riforma per impedire che ciò avvenga e convochino i consigli regionali e metropolitano aperti per rafforzare l’opposizione ad un disegno nefasto e perverso.