Elisabetta Maria Barbuto

Apprendo con piacere del fatto che il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, appena la nomina a Commissario alla Bonifica del SIN Crotone, Cassano e Cerchiara del Generale Vadalà sarà stata ratificata dal Consiglio dei Ministri, verrà a far visita a Crotone.

Lo dice in una nota Elisabetta Barbuto (M5S Camera).

Proprio ieri ho depositato un’interrogazione parlamentare diretta a lui e al Presidente del Consiglio per metterli a conoscenza della grave situazione in cui versa la gestione dei rifiuti in Calabria e capire quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza e anche sul piano normativo, per superare il cronico stato di emergenza in cui versa la Regione e scongiurare che il problema venga rinviato sino all’emanazione della prossima ordinanza contingibile e urgente.

L’occasione è stata l’ormai tristemente (ennesima) e famosa ordinanza n. 246 della Regione, richiamando una presunta quanto discutibile situazione di emergenza ed in deroga alla normativa in materia, con la quale ha autorizzato la società «Sovreco» a proseguire la coltivazione della discarica di proprietà della stessa, sita in località «Columbra» del comune di Crotone, sino al 30 giugno 2020 ovvero sino al raggiungimento della volumetria di 120.000 tonnellate di rifiuti conferiti, per ospitare i rifiuti provenienti da tutta la Regione, ciò a causa dei ritardi accumulati dai soggetti competenti nell’individuazione dei siti pubblici e nella realizzazione delle relative discariche; non può trattarsi di situazione di eccezionale ed urgente gravità, ma di situazione ben nota e da tempo, all’assessorato alle politiche ambientali della Regione Calabria, come si evince chiaramente dal tenore della stessa ordinanza, che descrive la situazione delle discariche ubicate nella Regione ed i motivi che ne impediscono il loro utilizzo, a causa dei ritardi accumulati, a cui solo ora e all’ultimo momento si cerca di porre rimedio.

L’autorizzazione concessa alla società «Sovreco» di continuare nell’abbanco nella sua discarica di ulteriori 120.000 tonnellate di rifiuti provenienti da tutta la Regione, infatti, rappresenta essa stessa un’emergenza ambientale, atteso che la discarica privata di «Columbra», tra l’altro ormai esaurita, avendo ospitato già oltre 2.000.000 di tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, è ubicata nelle immediate vicinanze della città di Crotone ed in particolare della frazione Papanice, nonché a ridosso dei comuni di Cutro e Scandale, tanto che da tempo la cittadinanza ed i comitati che si sono formati ne chiedono l’immediata chiusura, a causa degli insopportabili e nauseabondi miasmi che ne promanano, penalizzando la qualità della vita degli abitanti tra i quali si registra, peraltro, una elevato incremento di decessi per patologie tumorali.

Non tranquillizzano di certo la provvisorietà e la temporaneità cui fa riferimento la suddetta ennesima e pretesa ordinanza contingibile e urgente emessa dal presidente della Regione Calabria, perché considerata la situazione descritta ed i pregressi disastrosi risultati della gestione dei rifiuti nella Regione Calabria, c’è da aspettarsi che, alla scadenza dei termini previsti, la situazione sarà tristemente invariata per la popolazione residente.

 

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