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CCIAA di Catanzaro, Abramo e Polimeni: “non entriamo nel merito, ma perchè silenzio regione è durato 11 mesi?”

Non abbiamo intenzione di entrare nel merito della vicenda relativa alla Camera di commercio di Catanzaro, non conoscendola nei minimi dettagli. Speravamo, però, che la situazione venisse risolta senza ulteriori contrapposizioni. La strada scelta dalla Regione sta invece andando nel senso contrario e tutto questo non fa altro, a nostro avviso, che penalizzare lo sviluppo delle attività commerciali della nostra provincia.

Non abbiamo assolutamente nulla in contrario sulla persona di Giuseppe Franzè, le cui riconosciute competenze si uniscono alla professionalità e sensibilità dimostrate negli anni nel campo delle cooperative.

Però non possiamo non esprimere una solidarietà altrettanto assoluta a Daniele Rossi che ha ricoperto il ruolo di presidente della Camera di Commercio per ben 11 mesi senza che la Regione dicesse nulla. E su questo punto che viene spontaneo chiederci alcune cose.

Perché la Regione ha impiegato così tanto tempo per nominare il nuovo commissario dopo le dimissioni di Sganga? Perché in questo lungo periodo di tempo la Regione non è ricorsa alle vie legali per contestare la nomina degli organi camerali e l’elezione di Rossi alla presidenza dell’ente camerale? Far finta di nulla non è stato, forse, un implicito riconoscimento dell’elezione del presidente? Qual è stato il motivo alla base del decreto di sostituzione del commissario, visto che gli effetti del processo di accorpamento fra le Camere di Catanzaro, Crotone e Vibo sono stati sospesi dal Consiglio di Stato in attesa che il Tar si pronunci nel merito?

Facciamo nostri anche i dubbi espressi dal presidente Rossi e dal segretario Ferrara nel sostenere che, di fatto, la nomina di Franzè in sostituzione di Sganga, non produce alcun effetto sull’attività dell’ente camerale

“essendo le funzioni dello stesso Sganga terminate con l’atto di insediamento del Consiglio camerale, convocato a suo tempo dalla stessa Regione e regolarmente operativo dal 28 novembre 2017”. Se non è una contraddizione questa…

Nel corso di questi 11 mesi, durante i quali l’ente camerale ha operato a regime per dare risposte concrete a un comparto fondamentale per la nostra provincia, avevamo creduto, a questo punto inutilmente, che la Regione avesse optato per la scelta più saggia. Purtroppo, ci ritroviamo davanti ad una puntata peggiore di quella precedente e il rischio concreto è che ad esserne maggiormente danneggiati saranno solo le imprese e gli operatori rappresentati dalla Camera di Commercio”.