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CCIAA Reggio Calabria: nel III trimestre 2020 frena l’imprenditoria

Sono 53.304 le imprese che al 30 settembre 2020 costituiscono il sistema imprenditoriale reggino (+0,5% rispetto al terzo trimestre 2019). Rispetto al mese di settembre dell’anno precedente sono nate 552 nuove imprese, a fronte di 342 cessazioni (cui sono da aggiungere le cessazioni d’ufficio effettuate periodicamente dalla Camera di commercio per le imprese non operative da più di tre anni).

Si tratta di un dato che non traccia ancora i “danni” procurati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 sulla situazione economica locale. Infatti, nonostante il primo lockdown abbia posto molte attività in condizione di crisi, gli aiuti alla liquidità e al credito previsti dal Governo e il blocco dei licenziamenti hanno favorito un congelamento di gran parte delle procedure di fallimento.

Chiusure che, tuttavia, sono destinate a crescere con la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, soprattutto alla luce di una seconda (parziale) chiusura prevista dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 ottobre e del 3 novembre.

Le imprese reggine da classificarsi come “attive” ossia che hanno svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell’ultimo anno sono 45.222 (lo 0,5% in più rispetto al III trimestre 2019). Le imprese attive rappresentano pertanto l’84,8% delle imprese complessivamente registrate.

Le imprese registrate presso la Camera di commercio di Reggio Calabria rappresentano il 28,4% delle imprese della Calabria; solamente le imprese della provincia di Cosenza sono più consistenti quanto a numerosità (68.304, il 36,4% del totale regionale). La pur contenuta variazione del +0,4% che si registra nel territorio reggino rispetto al trimestre precedente è in linea con l’andamento che si evidenzia anche a livello regionale e di macroarea; più contenuta la variazione registratasi a livello nazionale (+0,2%).

Nel corso del III trimestre 2020 continua il processo di ispessimento del sistema produttivo reggino ormai in atto da diversi anni: le società di capitali (pari al 17,9% dello stock totale) sono cresciute del +4,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le ditte individuali rappresentano il 67,1% dello stock totale delle imprese reggine, le stesso sono diminuite del -0,1% rispetto al terzo trimestre del 2019, ma sono cresciute del +0,3% rispetto al primo trimestre del 2020.

Il numero delle società di persone (l’11,2% delle imprese totali) decresce del -1,1% rispetto al secondo trimestre 2019, pur rimanendo costante rispetto al II trimestre del 2020.
Il restante 3,8% delle imprese è rappresentato da “altre forme” organizzative che crescono del +0,4% a livello congiunturale e del +1,1% livello tendenziale.

Dalla disaggregazione della base produttiva per tipologia prevalente dell’imprenditore si evince come le imprese femminili, giovani e avviate da stranieri rappresentino complessivamente poco meno della metà (il 45,8%) delle imprese reggine.

Cresce del +0,2% rispetto al trimestre precedente il numero delle imprese femminili (il 24,1% delle imprese provinciali) e del +0,4% il numero delle imprese a titolarità prevalentemente straniera (il 9,3%).

Le imprese giovanili, in cui la maggior parte delle quote sono detenute da soggetti di età inferiore ai 35 anni, rappresentano il 12,4% delle imprese reggine. Tra marzo e giugno 2020, sono state avviate da under 35, 227 nuove imprese a fronte di 72 che hanno cessato la propria attività, il che determina un bilancio positivo di 155 unità e una crescita trimestrale del +2,5%.