Tempi biblici nell’erogazione delle risorse relative alle misure a superficie e per gli allevamenti (alcuni in attesa dal 2016) e ad aggravare la difficile condizione c’è il ritardo dell’ apertura dei bandi per la presentazione delle domande di sostegno per l’annualità 2019, in scadenza al 15 maggio.

Migliaia di agricoltori biologici e di allevatori delle razze autoctone rischiano di essere lasciati per strada con disparità di trattamento se non sarà adottata l’unica soluzione applicabile, cioè  assicurare gli aiuti a tutte le imprese agricole ammesse fino all’avvio della nuova   programmazione 2021/2027 tramite la possibile revisione attuativa della misura.

L’attuale stato di emergenza delle aziende agricole dovuto ad una serie di fattori tra i quali danni conseguenti alle calamità, perdita di produzione di olive e olio, crisi di mercato degli agrumi, prezzo del latte ovino, ritardi di pagamento dei premi arretrati, ecc. – impone la massima determinazione nella gestione delle risorse del PSR 2014-2020 poiché costituiscono, indiscutibilmente e purtroppo, l’unico strumento di sostegno disponibile.

“Questa – puntualizza Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – è una evidenza che impone,  una presa d’atto rigorosa per introdurre senza indugio azioni correttive e di revisione degli impegni in corso affinché si creino le condizioni per garantire a tutti il pagamento dei premi fino al 2020.

Innanzitutto  – è la richiesta formulata alla Regione Calabria – occorre l’adozione dei bandi 2019 al fine di consentire la presentazione delle domande entro la scadenza del 15 maggio, prevedendo la clausola di riserva per l’eventuale applicazione delle riduzioni in caso di insufficienza delle risorse (per come già fatto per la compensativa) e poi la proroga, come previsto dal Regolamento UE, di due anni degli impegni assunti nel 2014 per il biologico e razze autoctone uniformando la scadenza di tutte le misure a premio a dicembre 2020 .

Dobbiamo  evitare – continua Aceto – che anche in questa programmazione, così come avvenuto con il precedente PSR, si mantengano attivi impegni successivi al 2020 poiché una simile impostazione, di fatto ipoteca la nuova programmazione condizionandone scelte e strategie future.

Il quadro di riferimento è questo e Coldiretti al fine di evitare  il rischio di non avere garanzie per il sostegno per tutte le misure, chiede l’adozione di un provvedimento che: a) uniformi le scadenze a dicembre 2020 di tutte le misure a premio, riducendo gli impegni vigenti da 7 a 5 anni (come già fatto per il benessere animale); b) proroghi al dicembre 2020 gli impegni scaduti per la misura biologico  e razze autoctone; c) revisioni il programma per  rimodulare gli obiettivi e per spostare risorse,così da garantire la copertura finanziaria di tutte le misure a premio fino al 2020; d) escluda dalla lista delle colture premiate le colture prive di interventi agronomici e di coltivazione (in primo luogo i pascoli permanenti); e) interrompa la compatibilità dei premi del biologico con gli interventi della misura 10 (inerbimento e sostanza organica). Insomma,  – per Coldiretti – la pubblicazione del bando 2019 non è più rinviabile, così come la revisione complessiva del PSR e la rimodulazione finanziaria diventa un passaggio fondamentale e molto delicato che, se non affrontato con urgenza, rischia di impedire di effettuare correttamente le scelte di revisione per l’ormai imminente termine della corrente programmazione e l’avvio della nuova.

Vanno quindi previsti  – conclude – nuovi criteri per  evitare  trascinamenti e sovrapposizioni sulle risorse del  PSR 2021-2027 al fine di non condizionare le future strategie.

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