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Confartigianato imprese Calabria, lettera aperta ai Prefetti calabresi

Di seguito pubblichiamo la lettera aperta di Confartigianato imprese Calabria ai Prefetti calabresi
Egregio Prefetto,
desidero segnalarLe la situazione di estrema difficoltà nella quale si stanno venendo a trovare le tante imprese artigiane operanti nell’ambito dei servizi alla persona, con particolare riferimento ai parrucchieri che l’articolo 1, comma 9 lettera ii) del D.P.C.M. del 3 novembre u.s. ha inserito tra le attività consentite.
Questo importante riconoscimento che aveva fatto ben sperare per la prosecuzione dell’attività, oggi rischia di avere un effetto boomerang devastante, trovandosi nella pratica fortemente limitati nell’erogazione del servizio, con la conseguenza di vedere ridotto di molto il proprio fatturato (come già sta avvenendo) e con l’impossibilità di accesso a qualunque tipo di ristoro. Ed infatti, la clientela, abituale e fidelizzata, di queste attività, spesso e volentieri proviene da comuni differenti da quelli in cui ha sede l’attività di impresa, che spesso segue trattamenti specifici, alla quale sembrerebbe non essere consentito lo spostamento con questa motivazione, non rientrando tra le ipotesi di necessità previste dal DPCM.
Sebbene si dissenta da questa interpretazione per le specificità dell’attività in questione, sul punto però non vi è certezza, lasciando spazio a possibili differenti applicazioni da parte degli organi di controllo, con il rischio non solo di generare confusione oltre che discriminazione tra le attività delle diverse aree, ma, laddove interpretato in senso restrittivo, anche fortissima limitazione alla libertà d’impresa.Sono moltissime le telefonate che in questi giorni la nostra associazione sta ricevendo da parte degli operatori del settore preoccupati per il loro futuro, con la richiesta di chiarimenti.
Per tale ragione, al fine di avere una corretta interpretazione ed applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su indicato, anche proporzionata e modulata in relazione alla gravità della situazione contingente e al territorio di riferimento, Le chiediamo di voler condividere l’interpretazione favorevole della norma, al pari di quanto fatto dalla Prefettura di Sondrio il 10 novembre u.s., consentendo alla clientela di poter raggiungere al di fuori del proprio comune di residenza il parrucchiere di fiducia, rappresentando un luogo sicuro in cui l’afflusso della clientela avviene in modo contingentato e su appuntamento, con registrazione dei dati di ogni cliente ricevuto.