Confusi e disorientati: è lo stato d’animo dei commercialisti che in queste ore si trovano a interpretare l’ultimo decreto “Cura Italia“. Non tutte le scadenze sono state chiaramente prorogate a giugno 2020. Resta dunque un clima di particolare incertezza, per cui, se la categoria risultasse esclusa dalle “attività essenziali”, di cui ha parlato sabato sera il premier Conte, dovrebbero essere chiaramente rinviate tutte le scadenza fiscali almeno fino a 30 giugno 2020. Non tutti i professionisti, infatti,  sono in grado di lavorare in smart working. E, soprattutto, l’aggiornamento contabile e fiscale delle attività dei propri clienti richiede ancora l’utilizzo di una considerevole quantità di carte».

Lo dichiara il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.

 

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