Sono trascorse ben cinque settimane da quando, il 10 marzo, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il lockdown in tutto il Paese, ma da quel momento non è ancora arrivato un euro in tasca alle famiglie e alle imprese, che vivono disagi e difficoltà economiche drammatiche. È quanto denuncia Unimpresa, segnalando che per le misure legate alla liquidità in banca, c’è il rischio di dover attendere fino a giugno.

Fatta eccezione per i miniprestiti fino a 25.000 euro, che potrebbero essere accreditati già alla fine della prossima settimana, i tempi per ottenere credito con le garanzie di Stato, introdotti col decreto liquidità dll’8 aprile, non sono affatto brevi. I finanziamenti fino a 800.000 euro arriveranno a maggio: servono 10-15 giorni in media e la macchina organizzativa partirà il 20 aprile). Per quelli di importo maggiore, sostenuti dalla garanzia Sace, la tabella di marcia è più lunga e verosimilmente si arriverà a giugno. «L’attesa logora la nostra economia, ma le famiglie e le imprese sono allo stremo e assistono a uno spettacolo penoso. Mi riferisco all’autolesionismo che in questi giorni caratterizza l’agire del governo e, più in generale, di tutti i partiti.

Un comportamento irresponsabile che mina il rilancio economico del nostro Paese. Stiamo nel pieno di una emergenza, in una situazione drammatica mai conosciuta prima d’ora: le divisioni, peraltro figlie di giochini di potere e lotta elettorale che non trovano alcun tipo di giustificazione» commenta il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi.

 

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