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Crisi d’impresa e insolvenza, tutte le perplessità di Confindustria in un seminario. VIDEO

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 febbraio, il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza contiene sostanziali e importanti novità per il mondo delle imprese. Molte delle quali, è innegabile, hanno sollevato non poche perplessità e preoccupazioni.

Pertanto,  proprio oggi, nella sede di Catanzaro, è stato avviato un roadshow di approfondimento sul complesso tema e sulle criticità riscontrate da tanti tecnici.

Il seminario, coordinato dal presidente di Confindustria Catanzaro e vicepresidente nazionale di Piccola Industria Aldo Ferrara, ha visto la partecipazione di Lorenzo Pagliuca, delegato “Fiscalità per la crescita” della Piccola Industria di Confindustria, di Enrico Mazza, presidente della sezione Servizi alle Imprese di Unindustria Calabria, e di Maurizio Ferrara, segretario generale della Camera di Commercio di Catanzaro, Ente che da qualche mese è stato iscritto dal Ministero della Giustizia nel novero degli Organismi di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento.

La controversa e corposa normativa entrerà, parzialmente, in vigore dal prossimo 16 marzo (il comma 1 dell’articolo 27 e gli articoli 350, 356, 357, 359, 363, 364, 366, 375, 377, 378, 379, 385, 386, 387 e 388). Tutto il resto (la norma si compone di 391 articoli), sarà invece in vigore dal 15 agosto 2020.

A guidare il Legislatore nell’estensione del nuovo Codice, la volontà – in linea con le direttive europee – di consentire alle aziende sane ma con difficoltà finanziare, di far fronte ad esse proseguendo l’attività.

Una ratio certamente condivisibile, non come, però, alcuni degli strumenti normativi stabiliti nel Codice volti a perseguirla: tra questi le caratteristiche intrinseche degli indicatori di crisi individuati, le responsabilità patrimoniali dirette dei manager in caso di liquidazione giudiziale e soprattutto l’obbligo, in capo anche alle piccole aziende, di nominare un organo di controllo esterno.

Preoccupati per il nuovo Codice anche i professionisti contabili, cui la normativa assegna nuove e specifiche competenze. Tra queste, perplessità in merito alle disposizioni per la redazione del bilancio secondo cui spetterà ai commercialisti verificare la corrispondenza degli indicatori di insolvenza che saranno determinati dal Consiglio Nazionale di categoria.