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Dichiarazioni del vicepresidente della Regione Calabria, la posizione di Anastasi

Da uomo di scuola, prima ancora che da esponente politico, piuttosto che puntare il dito o cedere a facili moralismi, di fronte a certe esternazioni mi pongo soprattutto il problema del messaggio che possa arrivare ai nostri ragazzi. Come facciamo a far capire loro che non si deve mai ricorrere al linguaggio del disprezzo e della discriminazione se a farlo è poi un rappresentante delle istituzioni?

Facendo passare come normali certe affermazioni di cattivo gusto si rischia di delegittimare tutte quelle persone che ogni giorno affrontano la missione di insegnare ai ragazzi il rispetto del prossimo e il vivere civile.

Questo è un messaggio che non può e non deve assolutamente passare, specie se reso più preoccupante dall’ostentazione di voler reiterare determinati comportamenti. Buon senso vuole che ognuno rispetti quanto impartito dalle istituzioni dello Stato rendendone credibile la funzione socio-educativa. Per il resto ognuno si assuma le responsabilità del suo dire e del suo fare, a maggior ragione chi ricopre alte cariche istituzionali”. È quanto afferma Marcello Anastasi, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, in merito alla polemica riguardante le recenti dichiarazioni del vicepresidente della Regione Calabria durante un incontro della Lega in Sicilia.