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Difficoltà nella prosecuzione del percorso di stabilizzazione dei lavoratori ex LSU-LPU

Permangono concrete ed evidenti difficoltà nella prosecuzione del percorso di stabilizzazione dei lavoratori ex LSU-LPU (socialmente utili e di pubblica utilità).

Una categoria rispetto alla quale i comuni calabresi hanno sempre fatto il massimo, anche con forti assunzioni di responsabilità da parte dei Sindaci.

È quanto scrive il presidente dell’ANCI CalabriaGianluca CALLIPO, in una lettera indirizzata nei giorni scorsi al presidente della giunta regionale della Calabria, Mario OLIVERIO e all’assessore al lavoro ed al welfare, Angela ROBBE.

In essa il Presidente ANCI chiede al più presto un incontro, coinvolgendo il Direttivo dell’associazione regionale. Obiettivo: fare il punto della situazione e condividere le necessarie iniziative da intraprendere.

CALLIPO auspica un tempestivo intervento della giunta regionale in merito all’annosa questione.

I sindaci calabresi, così come le categorie sindacali, sono intervenuti spesso – si legge nella missiva – in relazione alla problematica legata alla disponibilità delle risorse economiche, ma soprattutto alla necessità di prevedere modifiche alla normativa che attualmente prevede eccessivi limiti alla capacità di assunzione degli enti.

Preoccupa inoltre il silenzio da parte del Governo nazionale su questo tema. Infatti, ad esempio, non si hanno notizie sulla tempistica dell’iter di svolgimento delle procedure concorsuali previste dall’ultima legge finanziaria, pur essendo ormai trascorsi sei mesi dalla sua approvazione e con la scadenza di ottobre ormai prossima.

Non possiamo mollare di un centimetro – prosegue – rispetto alla condizione vissuta dai 4500 lavoratori e dalle rispettive famiglie. Avevamo chiesto tempi certi e procedure veloci. Serve un’azione sinergica che coinvolga istituzioni a vario titolo. Come ANCI restiamo pronti a fare la nostra parte, come sempre. Al fianco dei lavoratori e dei comuni.

Siamo pronti a tornare ancora una volta a Roma – conclude il Presidente ANCI Calabria – come già avvenuto nell’aula del Senato a difesa dei 4500 precari. Se necessario riporteremo l’interlocuzione, in collaborazione con le sigle sindacali, in Parlamento.