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Disciplina regionale dei Servizi di Polizia Locale, Neri: “Scritta una bella pagina”

Si è scritta una bellissima pagina per la storia della Polizia Locale calabrese. Dopo ben 28 anni, il corpo prestigioso della Polizia Locale ha avuto l’attenzione e l’importanza che merita, per passato e per tradizione”.

E’ quanto dichiara il segretario-questore del Consiglio regionale Giuseppe Neri in merito all’approvazione in Aula della proposta di legge n. 203/10^ “Disciplina regionale dei Servizi di Polizia Locale”, di cui è proponente.

“Il Consiglio regionale della Calabria, attraverso un percorso condiviso con i dirigenti e comandanti della Polizia Locale calabrese, e con gli addetti ai lavori, dà una risposta concreta alla necessità atavica di ridisegnare una legge regionale obsoleta (LR 24/1990) e che non è riuscita a soddisfare gli appelli dell’apparato del corpo”.

“Quella che ieri è stata approvata, all’unanimità – sottolinea – è una legge che traccia un percorso diverso, moderno e per certi versi rivoluzionario, che rappresenta la sintesi virtuosa di un percorso legislativo nato e maturato nelle Commissioni dell’Assemblea regionale, con grande spirito istituzionale”.

“La legge 203/10 – spiega Giuseppe Neri – regola un nuovo ordinamento, attraverso il quale il ruolo, la formazione e la riorganizzazione della Polizia Locale, potranno essere dei pilastri portanti per gli enti locali calabresi.

Essa punta decisamente alla formazione ed al costante aggiornamento del personale. In questa prospettiva vorremmo creare una struttura che valorizzi lo sviluppo dell’identità di ruolo e di culture professionali qualificate nei livelli apicali della Polizia Locale.

“Riordiniamo – innovandola – la Polizia Locale in Calabria. E lo facciamo dopo aver aperto le porte del Consiglio all’ascolto e all’accoglimento dei bisogni provenienti da un autorevole corpo, regolatore della vita di tutti i giorni nello spazio pubblico delle città. Dopo quasi trent’anni, costruiamo un vero e proprio sistema regionale di Polizia Locale; restituiamo il prestigio che per troppi anni non è stato riconosciuto come le si doveva. Un sistema incardinato sugli enti locali, ma omogeneo su tutto il territorio regionale.

E’ questa la vera intuizione della legge.

E questi, sinteticamente, gli approcci che caratterizzano il corpo della legge:

  • istituzione di corsi di formazione professionali specializzanti;
  • standardizzare mezzi di servizio e uniformi e segni distintivi;
  • usufruire e valorizzare supporti tecnologici di ultima generazione;
  • creare degli standard essenziali di servizio delle strutture di polizia locale;
  • gestione associata del servizio di Polizia Locale (Unione fra Comuni);
  • creare criteri e sistemi di selezione uniformi a base regionale, per l’accesso al ruolo di agenti ed ufficiali di polizia locale;
  • istituzione della struttura di coordinamento.

Abbiamo legiferato tenendo conto di un fatto: l’identità, l’immagine e la responsabilità di una divisa così nobile andavano assolutamente rilanciati”.

Secondo il Segretario-Questore: “Un corpo fondamentale in questo contesto storico in termini di prevenzione e sicurezza, così come ha sottolineato più volte Marco Minniti, il quale, sviluppando da Ministro degli Interni una nuova strategia di sicurezza nazionale, ha fatto diretto riferimento ad un’iniziativa di ‘prevenzione collaborativa di antiterrorismo’ immaginando un coinvolgimento pieno dei corpi di polizia municipale delle città, ovviamente affiancati da questori e prefetti,  attuando dunque una decentralizzazione degli strumenti di difesa nazionale”.

“Tengo altresì a sottolineare – prosegue – che la legge 203/10 esalta le prerogative di un comparto in continua evoluzione, sia dal punto di vista normativo che strutturale, senza mai sacrificare l’aspetto formativo e informativo della sua attività”.

“Qualcuno – conclude – mi propose di aggiungere la nomenclatura a questa legge, attribuendole il nome di ‘Legge Neri’. Ho assolutamente rifiutato perché quest’iniziativa è frutto di un lavoro sinergico con tutte le parti chiamate in causa; è frutto di una viscerale esigenza che proveniva dal mondo della Polizia Locale. Io ho solamente contribuito a favorire un processo di riscatto e di emancipazione di un corpo, di cui apprezzo sacrificio e valori. Ma ai rappresentanti della Polizia Locale dico: ‘Non disperdete il vostro patrimonio; difendetelo e valorizzatelo con dignità e professionalità. Voi siete sinonimo di vocazione, dedizione al lavoro, per e con la gente. Questa legge è un piccolo ma importante passo verso l’equiparazione e il perfezionamento della vostra missione, alla pari di tutte le altre forze dell’ordine. Non scordatelo mai’”.