I rimbalzi di responsabilità fra Governo centrale ed Regione nel garantire il diritto allo studio obbliga di fatto gli Atenei ad interventi urgenti con fondi propri per sopperire agli stanziamenti mancanti. L’ennesima dimostrazione di una programmazione inefficace che penalizza gli studenti e le loro famiglie su cui è necessario intervenire con urgenza”. E’ quanto afferma in una nota la Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo in merito ai ritardi nell’erogazione dei fondi per le borse di studio degli studenti universitari, a partire dall’Ateneo del Capoluogo di Regione.

“Per quanto riguarda l’Università Magna Graecia di Catanzaro ad oggi risulta che con il primo fondo Borse di studio, approvato il 26 novembre 2020, sono state soddisfatte borse di studio per 1.043 studenti a fronte degli 2.888 beneficiari – si legge nella nota della Cgil Area Vasta -. Un ulteriore scorrimento è previsto nel prossimo Cda della Fondazione Umg, e consentirà di rendere beneficiari ancora 1.100 universitari circa, quindi rimarranno 745 studenti “idonei non beneficiari” che il Presidente della fondazione Umg conta di poter soddisfare con i risparmi di spesa conseguenti al periodo Coronavirus (mensa, contributo, alloggi). Ciò in riferimento alla Linea A riguardante i requisiti raggiunti con Bonus previsti dal Dpcm 9 aprile 2001. Accanto a questi sono stati previsti altri Bonus aggiuntivi, definiti Covid, con la creazione della cosiddetta Linea B da soddisfare solo una volta soddisfatta l’intera Linea A. Tale graduatoria ha 200 idonei che diverrebbero beneficiari con ulteriori 753.664,48 euro”.

“Da anni la popolazione studentesca chiede di ottenere l’abolizione della figura inaccettabile di “idoneo non beneficiario”, status in cui sono relegati gli universitari che per mancanza di fondi non riescono ad ottenere la borsa di studio nonostante abbiano tutti i requisiti, situazione che rappresenta un ostacolo per i meno abbienti, costretti a lasciare definitivamente gli studi in quanto privi di un adeguato sostegno economico – prosegue la nota -.

L’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, ha assicurato che si stava procedendo alla perequazione dei fondi in base al reale fabbisogno delle università e che anche per la Magna Graecia di Catanzaro si provvederà a soddisfare la richiesta degli idonei.  Rimane tuttavia troppo lenta, rispetto all’esigenza degli studenti, la macchina burocratica regionale, mettendo in evidenza la necessità di mettere mano al diritto allo studio con una programmazione degna di nota e, laddove necessario, portando nei tavoli di discussione nazionale la difesa del diritto allo studio soprattutto in Calabria”.

“Le borse di studio devono essere erogate al 100% degli studenti idonei, e l’emergenza in corso richiede che l’intervento sia rapido – conclude la Cgil Area Vasta  -. Il sistema educativo viveva già prima della pandemia, sotto diversi aspetti, una condizione di difficoltà connessa anche e soprattutto alle trasformazioni sociali ed economiche legate al post-fordismo e a una crisi culturale più generale.  Nel constatare le proprietà, sicuramente salvifiche in questo periodo di crisi, delle tecnologie digitali bisogna rimettere il corpo al centro del processo di conoscenza: imparare a scrivere mette in moto reti neuronali e modifica la quantità di neuroni, la loro dimensione, le sinapsi.

La natura umana è intrinsecamente relazionale e il nostro cervello si sviluppa solo grazie a relazioni di una certa natura: ogni surrogato tecnologico in tal senso sarà sempre deficitario. Viviamo senza dubbio una crisi di civiltà, di democrazia, una crisi educativa, ambientale, sociale ed economica. Sono tutte sfide con cui l’Italia deve misurarsi per raggiungere gli obiettivi delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per questo bisogna rimettere l’istruzione in cima a tutte le nostre classifiche”.

 

 

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