Domani 4 gennaio, il Parlamento delle imprese di Cosenza ospiterà l’intervento del Segretario Generale CISL, Luigi Sbarra.

Il Parlamento delle imprese di Cosenza è l’innovativo strumento ideato dalla Camera di Commercio di Cosenza per accorciare le distanze tra gli attori economici e le istituzioni. In tre minuti, le imprese fanno proposte e formulano domande da sottoporre ad esponenti di spicco del mondo istituzionale. In questa veste, hanno partecipato alle sedute del “Parlamento” Ministri, Viceministri e nomi come Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio e oggi vicepresidente della Corte Costituzionale, Angelo Buscema, Presidente della Corte dei Conti, Giovanni Mammone, Primo Presidente della Corte di Cassazione, Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale, Carlo Sangalli e Ivan Lo Bello, Presidenti di Unioncamere, Tiziano Treu, Presidente del CNEL, Giuseppe De Rita, Presidente del CENSIS.

Al centro di questa prima seduta del 2022, “L’economia digitale e il cambiamento del modello sociale”.

La pandemia ha accelerato enormemente il processo di innovazione digitale rendendo evidente che non si tratta solo di una leva economica cruciale ma anche di un presupposto imprescindibile dell’inclusione sociale e lavorativa. È altrettanto vero, tuttavia, che esiste un problema di grande differenziazione nelle possibilità di accesso al digitale tra le aree del nostro Paese, alcune delle quali, come il Mezzogiorno, sperimentano un alto tasso di esclusione. Disuguaglianza sociale e divario digitale si alimentano l’un l’altro, e se la prima incrementa il secondo, l’arretratezza digitale è uno dei fattori sempre più rilevanti nella crescita delle diseguaglianze sociali, soprattutto quando si aggiunge a quelle territoriali, come accade nel Sud Italia.

La via della trasformazione digitale è quindi giustamente al centro del PNRR come uno degli assi strategici per lo sviluppo della nostra economia e questo è il momento giusto per far fare un salto di qualità al nostro Paese.

Se è vero, però, che le tecnologie digitali sono fattori abilitanti rispetto ad un processo di cambiamento che porta a ridisegnare i rapporti di lavoro nell’ottica di un maggiore coinvolgimento e una maggiore responsabilizzazione del lavoratore, non ci si può tuttavia limitare ad una lettura del fenomeno che sia solo positiva.

In questo senso bisogna agire per scongiurare la contrazione dei livelli di impiego che potrebbe derivare, ad esempio, dalla sostituzione del lavoro umano con quello delle macchine e dalla frenetica obsolescenza professionale o, ancora, l’estremizzazione della precarietà tipica della gig economy con lavori o somma di micro-lavori a chiamata, occasionali e temporanei, con il rischio di assistere ad una progressiva emarginazione delle fasce di lavoratori più vulnerabili da questo punto di vista.

Sono questi i temi su cui i dieci parlamentari individuati dalle associazioni di categoria del territorio porteranno il loro contributo. Un dibattito che si preannuncia particolarmente interessante grazie alla presenza di un protagonista di primo piano nel mondo del lavoro, come il Segretario CISL Luigi Sbarra, per cercare di capire insieme se e in che modo le tecnologie digitali possono davvero essere gestite in modo da condurre verso un nuovo contratto sociale e uno sviluppo che sia per tutti.

 

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