Riformare la sanità calabrese dandole un preciso indirizzo pubblico, revocando da subito i troppi accreditamenti ai privati, che hanno portato una delle regioni più povere d’Europa ad aver un numero di posti letto privati tra i più alti d’Italia”. La FP Cgil, Area vasta, chiama alle armi i cittadini e le forze calabresi e denuncia “il groviglio di interessi illeciti tra la politica e l’imprenditoria legata al sistema sanitario calabrese” sottolineando che “il bilancio della Regione Calabria è quasi completamente assorbito dalla voce sanità”.

 

In Calabria tutto è sanità

Una presa di posizione forte e netta quella della Cgil.  “Intendiamo coinvolgere tutta quella parte sana della società calabrese nell’impresa del cambiamento radicale, senza se e senza ma. Per innescare il cambiamento invochiamo l’aiuto di ogni singolo calabrese, al grido: I want you. Il cambiamento che, oggi più che mai, è necessario intraprendere parte da un presupposto che, se non compreso, sarà foriero di ulteriori quanto voluti fallimenti. In Calabria tutto è sanità”. Ha evidenziato Ivan Potente, dirigente nazionale nonché responsabile regionale della FP Cgil Medici della Calabria.

 

Interessi illeciti attorno al bilancio regionale nei fatti completamente imperniato sulla sanità

“Il bilancio regionale è quasi completamente assorbito da questa voce e attorno ad essa si intreccia quel groviglio di interessi, troppo spesso illeciti, che portano gli incolpevoli calabresi nelle cronache nazionali per fatti malavitosi o presunti tali. Se non si comprende tal situazione la Calabria è senza futuro. Il bilancio regionale è nei fatti completamente imperniato su questa unica voce e, intorno alla stessa, si è creata ed è cresciuta una imprenditoria a corollario che ha portato, una delle regioni più povere d’Europa, ad aver un numero di posti letto di privato accreditato tra i più alti d’Italia”. Aggiunge Potente in un documento sindacale, condiviso e sostenuto dal segretario generale della FP Cgil Area Vasta, Franco Grillo.

 

Ripartizione Fondo Sanitario Nazionale. Saccheggio “legalizzato” delle quote della Calabria

“E che dire dell’economia mossa dall’indotto collegato e degli interessi, spesso illegittimi, delle altre regioni rispetto alla cosiddetta mobilità passiva e alla ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale dove si realizza un saccheggio “legalizzato” della quota destinata alla Calabria a favore di altri? Come siamo arrivati a questo stadio? Intanto il saccheggio continuo è stato voluto e perpetrato con programmatica volontà da chi ha gestito la regione fin qui. Questa è storia! Tale “saccheggio” è stato sempre accompagnato dalla volontà di favorire l’incompetenza rispetto alla capacità, il singolo ed i suoi padrini rispetto al merito e alla preparazione. Lo diciamo a gran voce e senza distinzione di colore politico. Troppo spesso abbiamo visto giunte di presunta sinistra compiere nefandezze da far impallidire la stessa destra. Tutto ciò aveva ed ha un disegno preciso perché, se sei incompetente oltreché magari anche poco serio, diventi facilmente manovrabile. La sanità regionale, nei posti di comando, è stata pedissequamente occupata, manu militare, da soggetti il cui fallimento è evidente dalla spietata logica dei numeri e delle tabelle che ci vedono agli ultimi posti per rispetto di quanto legato ai Livelli Essenziali Assistenza. Il tutto foraggiando interessi che hanno reso questa una terra di delittuosa devastazione”.

 

Intorno alle dinamiche del sistema sanitario si gioca il futuro della Calabria: “revocare subito i troppi e inutili accreditamenti ai privati”

 

“Ricordiamo che, ad esempio, rispetto ai fatti di cui alle recenti indagini riportate addirittura dal Financial Times, la FPCGIL Medici aveva sollevato dubbi già alcuni anni addietro. Il risultato di tutto ciò è sotto gli occhi di tutti. La Calabria, una delle più belle regioni del pianeta, è devastata e invasa, oltreché dal malaffare, da sporcizia, spazzatura e incuria di troppi cittadini, con una risorsa mare in condizioni vergognose e con il rampante imperativo del “fatevi i c…. vostri”. Chi può fugge mandando i figli verso latitudini poste da Roma in su. Traspare quindi solare dall’evidenza dei fatti che, intorno alla dinamica sanitaria, si gioca il futuro della regione. Riformare la sanità calabrese dando un preciso indirizzo pubblico, revocando da subito i troppi quanto inutili accreditamenti e rimettendo il merito e la competenza al centro del progetto di rinascita della sanità e quindi della società regionale è per i calabresi tutti la battaglia della vita. È la sola che può fare futuro passando per un processo di metanoia della società regionale. Per questa ragione, non girarti pensando che altri siano i soggetti della nostra chiamata: Vogliamo Te. La Calabria ne ha bisogno”.

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