Analizzando l’impatto di Internet sull’economia italiana, it.EuroNetMedia.org mette in evidenza come tra i principali beneficiari di questa crescita vi siano anche le piccole e medie imprese che proprio grazie al web registrano un incremento dei ricavi.

 

Nel 2018 l’economia italiana sul web supererà i 60 miliardi di euro, quasi il doppio dei 32 miliardi di euro del 2010. Lo sostiene un’analisi elaborata da it.EuroNetMedia.org (www.it.euronetmedia.org), global network specializzato in campagne di comunicazione e web marketing, secondo la quale la Web Economy avrà un valore maggiore rispetto ai settori economici tradizionali.

Analizzando l’impatto di Internet sull’economia e il modo in cui le aziende stanno affrontando i cambiamenti dettati dal nuovo scenario dell’online, it.EuroNetMedia.org mette in evidenza come i benefici economici e sociali derivanti dalla crescita della web-economy saranno enormi, soprattutto in termini di opportunità di business ma anche di impatto sull’occupazione: basti pensare che negli ultimi 10 anni sono stati creati in Italia oltre 500 mila nuovi posti di lavoro collegati al web.

Nel quantificare la capacità di generare ricchezza da parte del web, it.EuroNetMedia.org sottolinea che la voce più importante è rappresentata dal consumo dei prodotti e servizi, pari al 63% del totale, con il settore del turismo al primo posto, seguito da informatica ed elettronica di consumo, assicurazioni online e abbigliamento.

Si parla dunque di oltre 65miliardi di euro, pari al 4% del prodotto interno lordo italiano. Ma se la cifra sembra già importante, essa è destinata a subire un’ulteriore impennata nel corso dei prossimi anni.

Tra i principali beneficiari di questa crescita ci sono anche le piccole e medie imprese che negli ultimi 5 anni proprio grazie ad Internet hanno registrato un incremento medio annuo del 6% dei ricavi, rispetto a un calo dell’8% di quelle che operano esclusivamente offline. In merito ai processi di globalizzazione delle piccole e medie imprese italiane, inoltre, l’incidenza delle vendite all’estero è del 22% per quelle attive su Internet contro il 3% di quelle non presenti in rete.

«Senza dimenticare l’indotto costituito dal valore dei prodotti e servizi ricercati online e poi acquistati nel mondo reale» puntualizzano gli esperti di it.EuroNetMedia.org, secondo i quali il valore dell’indotto per il 2018 può essere stimato in circa 50 milioni di euro.

 

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