Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil nelle principali piazze dell’area centrale della Calabria per dare seguito alle azioni a sostegno dell’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “Tutti hanno diritto alla protezione da Covid: Nessun profitto sulla pandemia”  con la sottoscrizione della relativa Petizione, che in Italia è promossa da oltre cento associazioni, per ottenere la sospensione temporanea dei brevetti su vaccini e farmaci anti-Covid.

Questa mattina  è stata proclamata una giornata di mobilitazione europea “No profit on pandemic” – finalizzata ad ottenere la sospensione temporanea dei brevetti su vaccini e farmaci anti-Covid-19 – in occasione della quale Cgil, Cisl, Uil Nazionali hanno organizzato presidi in tutte le città italiane con banchetti per informare e raccogliere le firme sulla petizione europea.

Le iniziative si sono tenute, nel rispetto delle norme di sicurezza emanate dalle Autorità per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. A Catanzaro, in piazza Rossi; sul lungomare di Crotone e in piazza Municipio a Vibo Valentia.

“Tutti abbiamo diritto ad una cura – affermano i sindacalisti della Cgil Area Vasta – Sollecitiamo la firma di questa iniziativa dei cittadini europei per essere sicuri che la Commissione europea faccia tutto quanto in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte.

“Abbiamo tutti diritto alla salute. In una pandemia, la ricerca e le tecnologie dovrebbero essere condivise ampiamente, velocemente, in tutto il mondo. Un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi ha accesso a cure o vaccini e a quale prezzo. I brevetti forniscono ad una singola azienda il controllo monopolistico sui prodotti farmaceutici essenziali.

Questo limita la loro disponibilità e aumenta il loro costo per chi ne ha bisogno – si legge nel volantino distribuito ai banchetti allestiti a Catanzaro, Crotone e Vibo -.  I dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci dovrebbero essere pubblici. I contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche devono essere resi pubblici. I contribuenti hanno pagato per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti.

Ciò che è stato pagato dal popolo dovrebbe rimanere nelle mani delle persone. Non possiamo permettere alle grandi aziende farmaceutiche di privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali che sono state sviluppate con risorse pubbliche. Le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati. L’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici . Non deve essere consentito a Big Pharma di depredare i sistemi di assistenza sociale”.

L’obiettivo delle cento associazioni in campo, tra cui Cgil Cisl e Uil, e raggiungere il traguardo del milione di firme.

 

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