Il Consiglio regionale ha approvato una mozione da me presentata per il riconoscimento dello stato di calamità naturale a sostegno delle imprese agricole della Locride danneggiate dai pesanti eventi atmosferici dello scorso 10 dicembre”.
Lo afferma in una dichiarazione il consigliere regionale Alessandro Nicolò.
“Il comparto agrumicolo della Locride – osserva Nicolò – è stato messo in ginocchio da pesanti eventi atmosferici che hanno inferto un durissimo colpo agli aranceti pregiati, tanto da strappare dalle piante buona parte del frutto ormai prossimo alla raccolta. Il settore agrumicolo calabrese – continua l’esponente politico di FdI – ed in particolare le coltivazioni della fascia ionica reggina, fino agli anni ’70 era connotato da un’altissima resa qualitativa del prodotto, molto apprezzato sui mercati extraregionali. Un trend che negli ultimi trent’ anni è stato posto in discussione dall’affacciarsi sul mercato agroalimentare delle economie mediterranee emergenti, comunitarie ed extracomunitarie, che hanno inginocchiato una agrumicoltura fiorente che aveva contribuito significativamente al reddito locale ed all’occupazione. Oltre agli effetti di riposizionamento dei mercati, gli agrumicoltori della Locride hanno dovuto inoltre affrontare forti disagi dovuti a diseconomie locali e nazionali (costo del lavoro crescente e costo dei trasporti) che hanno finito per compromettere iniziative imprenditoriali che avevano assicurato a generazioni intere benessere e prosperità.
L’agricoltura però – conclude Alessandro Nicolò – stando agli ultimi dati macroeconomici, sta dimostrando un risveglio di attività, e nello specifico, l’agrumicoltura di qualità. Da qui, l’azione di incoraggiamento che devono esercitare i pubblici poteri e la Regione Calabria in particolare, per assicurare la continuità della crescita affiancando gli agrumicoltori in un momento reso congiunturalmente difficile da un inaspettato evento atmosferico i cui esiti, verificabilissimi, potrebbero inficiarne seriamente le prospettive positive non solo per gli imprenditori, ma per l’intera filiera economica della Locride”.