Per quali ragioni la Calabria è rimasta fuori dal consorzio Amore – Alleanza Mediterranea Oncologica in Rete?

A chiederselo dopo la pubblicazione della notizia sulla stampa è il deputato di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, che annuncia una interrogazione al ministro della Salute Grillo al fine di comprendere per quale ragione la Regione Calabria, che pure era interessata a partecipare con l’ospedale di Cosenza, non ha deliberato l’adesione, nella solita confusione di competenze tra il Dipartimento Salute e l’Ufficio del Commissario.

Al consorzio, che intende promuovere la mobilità del personale di ricerca e trattenere quanto più possibile pazienti ed evitare la migrazione sanitaria verso le grandi strutture del Centro Nord, hanno aderito gli Istituti di ricerca, ricovero e cura dei Tumori di Campania, Basilicata e Puglia.

“La Calabria ha perso anche questa opportunità di fare rete e attivare sinergie positive – dice Wanda Ferro – nonostante i dati Agenas confermano come sempre più pazienti decidono di curarsi fuori dalla Calabria. Una migrazione sanitaria che costa alla regione oltre 300 milioni di euro all’anno, un terzo dei quali riguarda proprio le patologie tumorali. Un dramma che coinvolge migliaia di famiglie, ma anche una voragine in cui finiscono risorse economiche enormi che, se restassero in Calabria, potrebbero contribuire ad aumentare in maniera significativa i livelli di assistenza della sanità regionale”.

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