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Operazione di servizio per il contrasto all’immigrazione clandestina via mare

Una pattuglia di militari della Sezione Operativa Navale della Guarda di Finanza di Crotone, allertati dalla notizia di uno sbarco in atto in località Sovereto (KR), fra Capo Rizzuto e Le Castella, ha individuato e successivamente fermato due presunti scafisti di nazionalità ucraina i quali avevano già raggiunto Crotone e si stavano dirigendo verso la stazione degli autobus per dileguarsi.

L’attività è iniziata nella notte fra il 23 e il 24 giugno quando attorno alla mezzanotte hanno cominciato a giungere notizie riguardati la presenza di persone, verosimilmente migranti clandestini, lungo la viabilità della località Sovereto, in provincia di Crotone.

Immediatamente sono state allertate le aliquote operative in mare e sul territorio.

Una motovedetta della Guardia di Finanza ha individuato una barca a vela incagliata sugli scogli a pochi metri dalla riva, in una posizione difficilmente raggiungibile, mentre una pattuglia di militari ha iniziato a perlustrare le rotabili per individuare i migranti e soprattutto gli scafisti.

I migranti, fra soggetti a terra e persone a bordo del natante sono, in tutto, 59 tutti maschi presumibilmente adulti, dichiaratamente pakistani e sarebbero partiti qualche giorno fa, dalla Turchia.

 

I finanzieri in perlustrazione a terra, a Crotone, nei pressi della stazione degli autobus hanno fermato due persone, Y.K. e E.V. entrambi ucraini, rispettivamente di 29 e 32 anni che si stavano ivi dirigendo per allontanarsi dalla località ionica.

I finanzieri operanti hanno, quindi, fermato i due sospetti scafisti.

I migranti sono stati trasferiti al centro di Sant’Anna per l’assistenza, l’identificazione e le indagini tese a ricostruire modalità del traffico e responsabilità degli ucraini fermati.

L’attività della Guardia di Finanza posta in essere attraverso un articolato dispositivo di prevenzione, e rivolta al contrasto al traffico di migranti, ha lo scopo di interrompere le attività illecite e di colpire coloro, che, traendone ingente lucro, gestiscono e organizzano criminalmente l’ingresso clandestino di stranieri nel territorio nazionale e comunitario.

Ogni risultato positivo in questo ambito può, quindi, contribuire non solo a punire i materiali responsabili del singolo atto criminale, ma a disincentivare e rendere meno conveniente il traffico stesso.