Nell’ultimo secolo le esigenze della civiltà industriale sono prevalse rispetto a quelle di un mondo agricolo disarmato e rassegnato i cui attori sono talvolta diventati, al tempo stesso, vittime e protagonisti di un’improvvida accelerazione temporale dei processi espansivi urbani. Gradualmente un vasto patrimonio edilizio rurale è stato abbandonato e si trova ormai ad essere in preda al degrado ma, anche, ad una irragionevole fiscalità.

Di questo si è discusso nella movimentata cornice di Edilexpo Calabria, la fiera del l’edilizia giunta alla sua settima edizione, nel corso del convegno-seminario promosso da Federproprietà regionale sulle prospettive del patrimonio edilizio rurale nel contesto economico e produttivo calabrese.

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Catanzaro rappresentati in sala da numerosi iscritti guidati dal presidente Celi e dal vicepresidente Tallarico. Per Federproprietà gli interventi di Francesco Granato e Tommasina Lucchetti, mentre le relazioni tecniche sono state affidate a Francesco Lacava, per i aspetti fiscali, ed a  Giovanni Leone per gli aspetti tecnici.

In conclusione l’intervento di Sandra Pascali per Coldiretti Calabria che ha manifestato interesse e condivisione sulla proposta avanzata da tutti i relatori di sollecitare la formulazione di una legge regionale sulla materia.

Le potenzialità dell’edilizia rurale, forte in Calabria di un patrimonio stimabile in miliardi di euro, devono essere quindi recuperate

per intero consentendo a questo comparto di iscriversi nei nuovi processi di sviluppo e di trasformarsi da semplice strumento di sostegno dell’agricoltura tradizionale a mezzo per veicolare, anche, nuove forme di turismo e di ricettività solidale.

image_pdfDownload pdfimage_printStampa articolo