Anche gli autotrasportatori calabresi sono in fermento, come in tutta Italia, per avere le risposte dal Governo ai tanti problemi della categoria.

“Confartigianato Calabria Trasporti rileva come “il settore, nell’ultimo anno, ha dovuto fronteggiare i rincari del gasolio con un aumento del 20,7%, con un impatto di maggiori costi, a livello nazionale, pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci. Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima”.

Proseguirà dunque ad oltranza il confronto tra UNATRAS, il coordinamento delle maggiori associazioni dell’autotrasporto in Italia guidato dal Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani, con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, con la viceministra Teresa Bellanova, che ancora non ha prodotto i risultati tangibili che ci si aspetta.

“Nelle scorse settimane – prosegue la nota di Confartigianato Calabria Trasporti –  si sono susseguiti molti incontri tra le imprese del settore per valutare le possibili azioni. Molti gli autotrasportatori che autonomamente hanno deciso di attuare azioni di protesta in Italia e da oggi anche in Calabria.  Siamo in una situazione di emergenza ed è giusto che il Governo la riconosca come tale e trovi le giuste soluzioni senza ulteriori inasprimenti degli animi”.

Confartigianato, attraverso il presidente nazionale di Confartigianato Trasporti Genedani, riconferma la propria disponibilità a proseguire il confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese per individuare le iniziative più efficaci e opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria e non esclude il ricorso al fermo nazionale dei servizi, ma sempre nel rispetto delle regole e dei codici di autoregolamentazione.

 

 

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