Secondo le previsioni di quasi tutte le maggiori istituzioni internazionali, è solo nel 2024 che l’inflazione totale tornerà più vicina alla soglia del +2% annuo, valore cui aspirano le banche centrali. È quanto emerge dallo studio condotto dal Centro Studi Confindustria, da cui si evince che per tutto il 2023 si faranno ancora i conti con un’inflazione alta sebbene in diminuzione. Secondo le stesse analisi previsionali, l’andamento del PIL italiano nel 2023 (+0,4%) appare in netto rallentamento rispetto alla media del 2022. Ma è più favorevole di quanto ipotizzato appena qualche mese fa, quando si prevedeva una variazione annua nulla dell’economia italiana. Nel 2024, invece, grazie al rientro dell’inflazione, alla politica monetaria meno restrittiva e alla schiarita nel contesto internazionale, si registrerà una dinamica migliore anche in Italia (+1,2% annuo).

L’andamento dell’economia territoriale nel contesto di quella italiana e internazionale, in uno con il confronto sulle possibili prospettive, sarà alla base del focus proposto dagli industriali cosentini e calabresi il prossimo lunedì 3 aprile, quando alle 10,30 presso la sede territoriale di Confindustria Cosenza si svolgerà l’iniziativa “Politiche, strumenti e opportunità per lo sviluppo del territorio”.

Interverranno i rappresentati delle istituzioni locali, con il sindaco di Cosenza Franz Caruso, il prefetto Vittoria Ciaramella e la presidente della Provincia Rosaria Succurro, i presidenti degli industriali Fortunato Amarelli, di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante e di Unindustria Calabria Aldo Ferrara. Le conclusioni saranno affidate al vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Alfredo Antoniozzi e alla direttrice generale di Confindustria Francesca Mariotti.

“Grazie all’apporto in termini di analisi e di prefigurazione di possibili ipotesi di scenario da parte dei qualificati protagonisti del confronto – ha detto il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli – l’occasione risulterà particolarmente preziosa per provare ad individuare i possibili trend di crescita utilmente percorribili dalle imprese locali grazie alle opportunità già presenti ed a quelle che si stanno delineando in virtù delle previsioni circa l’andamento dell’economia italiana ed internazionale i cui effetti tenderanno a determinare nuovi equilibri complessivi”.

“Per quanto riguarda il nostro territorio – ha aggiunto Fortunato Amarelli – molto dipenderà dalla capacità di dare piena e compiuta realizzazione ai previsti programmi del PNRR, tanto dal punto di vista delle infrastrutture necessarie all’ammodernamento del territorio, quanto a quelle che attengono alle riforme in grado di imprimere cambiamenti di natura strutturale. Il confronto di lunedì 3 aprile servirà, dunque, per discutere di divari territoriali e sistema produttivo, mercato del lavoro, finanziamento delle imprese, fattori di contesto, possibilità di intervento”.

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