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Presentato il rapporto di Banca Italia: in forte diminuzione fatturato aziende e occupazione

Presentato stamattina il rapporto annuale stilato dalla filiale della Banca d’Italia e presentato a Catanzaro, in videoconferenza, dal direttore Sergio Magarelli e dai componenti del Nucleo di ricerca dell’istituto, coordinati da Giuseppe Albanese, Antonio Covelli e Graziella Mendicino.

“La velocità di ripartenza dipenderà in parte dalla durata dell’epidemia e dall’efficacia delle misure di contrasto dell’emergenza. Tuttavia, come accaduto anche dopo le crisi del periodo 2008-2014, vi potrebbero influire negativamente i fattori strutturali che caratterizzano l’economia regionale e ne condizionano soprattutto la produttività e i livelli di investimento. Al momento prevale l’incertezza”.

Per le aziende operanti in Calabria si prevede “una diminuzione del fatturato molto significativa nel primo semestre in ciò riflettendo il forte calo della domanda interna. A pagare di più in questa fase è il settore dei servizi privati: trasporti, commercio al dettaglio non alimentare, comparto alberghiero e della ristorazione che negli ultimi anni aveva sostenuto in misura significativa le dinamiche occupazionali, anche attraverso la creazione di nuove imprese

“I dati sulle comunicazioni obbligatorie – è scritto nel rapporto – evidenziano una significativa riduzione del numero di posizioni lavorative dipendenti tra marzo e maggio, che è per gran parte imputabile al terziario. Anche in connessione al blocco dei licenziamenti e al sostegno assicurato dalla Cassa integrazione guadagni, tale calo si è concentrato essenzialmente nella componente a tempo determinato che, in Calabria, ha un’incidenza maggiore rispetto al resto del Paese ed è cresciuta nell’ultimo decennio. Per tale motivo, la crisi pandemica ha interessato particolarmente chi è entrato da poco nel mercato del lavoro, come le generazioni più giovani”.
In materia di credito “nel primo trimestre del 2020 i prestiti al settore privato non finanziario hanno leggermente rallentato, riflettendo l’andamento del credito alle famiglie, che aveva trainato la dinamica dei finanziamenti negli anni precedenti. Alle famiglie è anche ascrivibile l’accelerazione nella crescita dei depositi bancari, avvenuta in particolare a marzo, quando si è intensificato il clima di incertezza in merito all’evoluzione della pandemia”.