La legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020) modifica la disciplina della misura agevolativa Gestita da Invitalia “Resto al Sud” istituita con l’art. 1 del D.L. n. 94/2020 al fine di promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, da parte di giovani imprenditori.

La misura finanzia l’avvio di progetti imprenditoriali con un programma di spesa massimo di 200 mila euro e si concretizza in un incentivo a sportello: le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo.

La modifica di maggior rilievo contenuta nella legge di Bilancio 2021 è l’estensione della platea dei beneficiari, con l’innalzamento da 45 a 55 anni dell’età massima consentita per accedere alla misura.

Chi può accedere alla misura
Possono accedere all’incentivo le persone fisiche costituite anche sottoforma di società di persone, costituite dopo il 21 giugno 2017 o costituente . La costituzione deve avvenire entro 60 giorni, o 120 giorni in caso di residenza all’estero, dall’esito positivo dell’istruttoria.

I requisiti
Per poter accedere alla misura è necessario:

  • essere residenti in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria;
  • trasferire la residenza nelle suddette regioni dopo la comunicazione di esito positivo;
    non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
  • non essere già titolari di altra attività di impresa in esercizio;
  • solo per i professionisti titolari di partita IVA (introdotti con la legge di Bilancio 2020), non risultare titolari di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Le attività ammesse
Fermo restando quanto sopra elencato, possono inoltre chiedere i finanziamenti:
i liberi professionisti che non siano stati titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).

Gli imprenditori per le attività di :

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo.
    Attenzione
    Sono escluse le attività agricole e il commercio con eccezione della vendita dei beni prodotti direttamente dall’impresa richiedente.

Gli investimenti agevolabili
Possono essere finanziate le spese per:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili nel limite massimo del 30% del programma complessivo di spesa;
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la
    telecomunicazione;
  • spese di gestione, quali materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative, nel limite massimo 20% del programma di spesa.

Le agevolazioni previste
Resto al Sud” copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.
Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è stato elevato a 60.000 euro. A
supporto del fabbisogno di circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:
15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
fino a un massimo di 40.000 euro per le società.
Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.
I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.
L’art. 245 del decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020 convertito con modificazioni dalla I. n. 77/2020) prevede per le imprese di Resto al Sud un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno di circolante:
15.000 euro per le attività svolte in forma di ditta individuale o di libera professione esercitata informa individuale;
10.000 euro per ogni socio, fino ad un massimo di 40.000 euro, per le attività esercitate in forma societaria;

É possibile ricevere il contributo a condizione di aver completato il programma di spesa ammesso alle agevolazioni e di essere in regola con il pagamento delle rate del finanziamento bancario e con gli adempimenti previsti dalla normativa.
Con la conversione in legge del decreto Rilancio, all’art. 245 bis sono state introdotte ulteriori novità.

In particolare:
per le sole imprese esercitate in forma individuale (con un solo soggetto proponente) il massimale di spesa è stato elevato a 60.000 euro;
per tutte le iniziative imprenditoriali il nuovo mix di agevolazioni, sempre pari al 100% del programma di spesa ammesso, prevede il 50% di contributo a fondo perduto e il 50% di finanziamento bancario agevolato.
Queste novità si applicano alle domande presentate dopo il 19 luglio 2020.

Come presentare la domanda
Le domande possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.
Prima di inviare la domanda è necessario:
registrarsi ai servizi online di Invitalia compilando l’apposito form;
– consultare e scaricare i fac-simile della modulistica;
– disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) valido e attivo, poiché tutte le comunicazioni tra Invitalia e i proponenti avvengono esclusivamente via PEC.

Solo dopo la presentazione della domanda, alla voce “Gestione contatti”, i proponenti potranno modificare numeri di telefono, indirizzo mail e PEC.

La domanda si compone di:
– business plan da compilare online;
documentazione da allegare.

Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione (salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti).
Invitalia verifica il possesso dei requisiti e poi esamina nel merito le iniziative, anche attraverso un colloquio con i proponenti.

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