«Vedere questa passione per il cinema, questo amore per il mestiere, mi commuove, sono veramente felice di essere qui e spero di tornare, anzi certamente lo farò». Così il regista Enzo G. Castellari ha esordito davanti alla platea raccolta al cinema San Nicola di Cosenza per il finale del progetto “Fuori campo” targato Rete cinema Calabria.

Una lezione di cinema in piena regola quella che il grande autore ha impartito al pubblico attento e quasi ipnotizzato. Castellari ha ripercorso la sua vita sui set in cui è cresciuto seguendo le orme di suo padre, regista anche lui. Artigiano del cinema prima di tutto, attento conoscitore di tecniche invidiate nel mondo, amante dell’arte e dell’architettura, amico di stelle del cinema, mentore di registi come Quentin Tarantino, che fece fuoco e fiamme per incontrarlo al Lido di Venezia dove lo abbracciò calorosamente guardando in sala “Quel maledetto treno blindato”, fianco a fianco, anticipandone ogni battuta, Enzo G. Castellari è uno scrigno vivente di aneddoti sul grande cinema italiano. Un autore che ha attraversato epoche e generi: dai polizieschi, ai post-atomici fino al grande amore per il western consacrato nel suo capolavoro “Keoma”, interpretato dal suo fraterno amico Franco Nero.

Alla fine della lunga intervista, condotta dalla giornalista Alessia Principe, Rete cinema Calabria ha omaggiato il maestro con un “Premio alla carriera”. «Grazie davvero per l’accoglienza – ha detto il regista, e rivolgendosi al presidente della Calabria Film Commission, Giuseppe Citrigno, presente in sala, ha aggiunto – mi piacerebbe molto girare il mio prossimo film qui, ho grandi progetti e so che in questa regione ci sono delle location incredibili, prendiamo appuntamento».

Giuseppe Citrigno ha poi anche parlato dell’impegno della Calabria Film Commission nei confronti di Rete cinema Calabria: «Siamo nati insieme, voi ed io – ha detto dal palco – e per me è davvero importante conservare un dialogo così costruttivo con le realtà calabresi; siamo sempre a caccia di talenti ma soprattutto di idee e progetti».

Mentre sullo schermo passava un montaggio di film girati lo scorso anno proprio in Calabria, tra “A Ciambra” di Carpignano – che ha sbancato ai David di Donatello -, il corto di Santamaria “The Millionairs”, “Trust” di Danny Boyle e il “Il Miracolo” di Ammaniti, il presidente Citrigno ha commentato: «Questo è stato davvero un anno d’oro per noi, oserei dire irreplicabile, posso solo dire che continueremo a lavorare duro per crescere sempre di più ma l’apporto delle istituzioni è fondamentale perché senza quello diventa davvero complicato. Non solo cercheremo di portare grosse produzioni qui in Calabria, come quella di “ZeroZeroZero” – serie ispirata al romanzo di Saviano e diretta da Sollima che probabilmente verrà girata anche nella nostra regione -, ma cercheremo di coltivare questo vivaio che abbiamo in casa perché è fondamentale che i registi calabresi giovani lavorino su set importanti, così da farsi le ossa e guadagnare in tecnica ed esperienza». Sulla presenza in Sila della troupe di “Freaks out” di Mainetti, Citrigno non si sbottona: «Ancora non c’è niente di certo, sono stati fatti i casting qui qualche settimana fa, ma nel cinema come nella vita niente è mai certo finché non accade».

Il presidente di Rete cinema Calabria, Fabrizio Nucci, ha poi fatto il punto sul primo progetto portato avanti da Rete cinema Calabria: «Abbiamo avuto un’accoglienza straordinaria nei borghi in cui abbiamo portato il cinema. “Fuori campo” aveva come scopo proprio quello di portare la Settima arte dove non era mai entrata prima. Parliamo di piccolissimi centri, con una storia straordinaria, angoli calabresi di una bellezza incredibile, ma che piano piano si stanno spopolando. Eppure ci sono tanti giovani che ancora ci abitano e ci è sembrato giusto partire come Rete cinema Calabria proprio da lì, per far respirare cinema laddove non c’è neanche una sala».

«In due anni abbiamo fatto tanta strada – ha concluso il vicepresidente di Rete cinema Calabria Luigi Simone Veneziano – ma siamo pieni di idee e di progetti in cantiere. Prima eravamo realtà separate, isole, adesso siamo una Rete e siamo sempre più convinti che sia la strada giusta».

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