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Sanità, nota del presidente del gruppo consiliare “Io resto in Calabria” Marcello Anastasi

Da rappresentante istituzionale della massima Assise calabrese e da cittadino di questa terra non posso tacere o rimanere indifferente di fronte al blocco delle assunzioni subito dal G.O.M. (Grande Ospedale Metropolitano Bianchi – Melacrino – Morelli) di Reggio Calabria con azzeramento del Piano del Fabbisogno di Personale relativo al triennio 2020 – 2022 da parte del Commissario ad acta della Regione Calabria”.

È quanto scrive il capogruppo di “Io resto in Calabria” in una missiva indirizzata al vice presidente della Regione, Antonino Spirlì, al commissario ad acta Saverio Cotticelli, al prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie della Regione Francesco Bevere.

“Il Gen. Dott. Saverio Cotticelli, con l’adozione del DCA n. 114 del 2 settembre 2020, infatti, impedisce di avviare le procedure per l’immissione in ruolo di nuove unità di personale individuate in circa 2.400 tra personale medico, infermieristico, operatori socio-sanitari, dipendenti di ruolo amministrativo-professionale e tecnico, autorizzando l’azienda ospedaliera ad effettuare, nel biennio 2020-2021, solo le assunzioni volte a garantire i processi di stabilizzazione del personale precario e il reintegro dei dipendenti in pensione (il cosiddetto turnover) nei limiti della spesa di 84,5 milioni di euro annui. Di fatto il personale non aumenta nemmeno di una unità. Il G.O.M., centro HUB per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e Centro di Riferimento regionale per numerose funzioni determinate nella programmazione regionale, ha un bacino d’utenza di 555 mila abitanti, ha aumentato nel corso degli anni il valore della produzione, sia in termini di volumi che di complessità e di appropriatezza ed ha potenziato l’offerta sanitaria con prestazioni di alta specialità e con l’impiego di tecnologie avanzate, anche al fine di contribuire al miglioramento dei saldi di mobilità extra-regionale. Tra i principali interventi – sottolinea Anastasi – vi sono l’attivazione del Centro Cuore e la cardiochirurgia, l’ampliamento del Pronto Soccorso, la realizzazione della Morgue, la messa a regime delle attività della P.E.T. (la prima ad essere stata attivata in Calabria a dicembre 2015), l’integrazione di quattro sale operatorie, l’acquisto di attrezzature ed il potenziamento del presidio ‘Riuniti’ e l’avvio della chirurgia robotica (prima in Calabria) che è divenuta l’unico centro di riferimento per l’intera Regione e l’utilizzo di un acceleratore lineare in grado di effettuare radioterapia conformazionale che permette, in particolare, di effettuare tutte le tecniche più avanzate di radioterapia. Investimenti realizzati con progetti specifici tutti finanziati, seppur con modalità differenti, con i fondi ex art. 20 Legge 11/03/1988, n. 67. Si è proceduto al rinnovo dei locali della U.O.C. Gastroenterologia, si sono conclusi i lavori delle U.O.C. di Neurochirurgia e Anatomia Patologica e degli ambulatori dedicati all’attività intramoenia e sono state inoltre completate le attività propedeutiche e progettuali per l’affidamento dei lavori per i nuovi locali delle sale operatorie per la U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia e di quelle del nuovo Day Surgery multidisciplinare. Inoltre, il G.O.M, in questo momento, impegna molte risorse, sia umane che finanziarie per garantire il mantenimento di funzioni, senza tariffazione, che la Regione Calabria ha affidato, in via esclusiva, a questa Azienda. Basti pensare alla Banca del Cordone, al Centro Regionale Trapianti, al Centro Regionale Tipizzazione Tissutale, al Centro Regionale Trapianti Midollo Osseo (C.T.M.O.), al Centro Regionale per le Epilessie e alla Unità Operativa di Genetica Medica. Il C.T.M.O. (Centro Regionale Trapianti Midollo Osseo) è centro di riferimento regionale per la somministrazione della terapia cellulare Car-T ed ha ottenuto il codice di accreditamento europeo ITK011. Si tratta dell’undicesimo centro italiano, dei quali 6 attivi in Lombardia, ed il primo in assoluto nel Sud Italia. Qualora il Centro non disponesse di un numero adeguato di risorse umane specialistiche non sarebbe in grado di garantire, ad esempio, l’erogazione delle terapie Car-T, così determinando un notevole aggravio dei saldi di mobilità passiva. Il Centro Regionale Trapianti, istituito negli anni 2000, nonostante le poche risorse dedicate, rappresenta – evidenzia il Capogruppo di Iric – un punto di riferimento per la rete ospedaliera dell’intera Regione, avendo sempre garantito elevati standard di sicurezza all’interno del processo donazione-prelievo-trapianto ma la grave carenza di personale rappresenta una situazione di elevata criticità che espone ad un elevato rischio non solo i pazienti in lista d’attesa con possibili ripercussioni di tipo medico-legale, ma anche il suo Direttore, unica risorsa in atto assegnata al Centro , lo stesso G.O.M. di Reggio Calabria e i vertici regionali. La crescita dell’offerta sanitaria, peraltro, è stata realizzata riuscendo a mantenere un solido equilibrio economico – finanziario, facendo registrare per il sesto anno consecutivo un utile di esercizio di bilancio ed ha contribuito a ridurre in maniera significativa la mobilità passiva extra-regionale. Tutto questo consente di poter utilizzare quale tetto di spesa del personale, a decorrere dal 2019, il valore di quello registrato nell’anno 2018 aumentato fino al 15% così come previsto dall’art. 11 del Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 (c.d. ‘Decreto Calabria’). Lo stesso G.O.M. di Reggio Calabria potrebbe immettere, quindi, nei propri ruoli nuove unità di personale nei limiti del tetto di spesa pari a circa 103 milioni di euro secondo quanto stabilito dal piano del fabbisogno del personale approvato. La stessa Azienda Ospedaliera, con vari D.C.A, è stata autorizzata, fino al 31/12/2019 ad assumere 690 unità di personale a tempo indeterminato e 120 a tempo determinato. L’emergenza Covid-19 e la recrudescenza della pandemia nelle ultime settimane rende necessaria, quindi – rilancia Marcello Anastasi – un’azione sinergica istituzionale ancora più incisiva al fine di consentire al G.O.M. di Reggio Calabria di mantenere i livelli dei servizi erogati e di implementare la propria offerta sanitaria garantendo il diritto alla salute e alle cure nei confronti dei cittadini affetti da altre patologie che in questo momento rischiano di non ricevere le prestazioni e le cure adeguate. Rivolgo, pertanto, un appello al senso di responsabilità di tutti i soggetti istituzionali coinvolti e agli stessi – conclude l’esponente politico – chiedo risposte immediate ed urgenti nell’interesse del bene comune e la ricerca, senza preconcetti o posizioni precostituite, di soluzioni percorribili al fine di rimuovere gli ostacoli del DCA n. 114 del 2 settembre 2020 consentendo, così, al G.O.M. di procedere alle assunzioni previste dal Piano del Fabbisogno del Personale relativo agli anni 2020-2022”.