Sanità, Oliverio all’iniziativa della Cisl: “L’istituto del commissario ha fallito”
“Per quanto riguarda il sistema sanitario calabrese ritengo che dobbiamo partire dalla realtà. E la realtà è che noi viviamo un’esperienza che ha messo, dal 2010, in capo alla gestione commissariale di nomina governativa il Piano di rientro dal debito sanitario. I risultati di questa esperienza che dura da 8 lunghi anni ci conducono ad una chiara valutazione: l’istituto del commissario ha sostanzialmente fallito il suo compito”.
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Mario Oliverio intervenendo all’iniziativa della Cisl “la salute prima di tutto”, dopo la relazione introduttiva del segretario generale Cisl Calabria Paolo Tramonti.
“I dati più significativi che sintetizzano la situazione attuale – ha specificato Oliverio – ci dicono che i Livelli essenziali di assistenza sono 13 punti al di sotto dei 160 che è la media nazionale, che c’è una aumento del 33 per cento per la mobilità passiva secondo i dati al 31 dicembre 2017 e che le liste d’attesa sono aumentate. Questa purtroppo è un’amara realtà. E noi siamo stati espropriati del diritto di governare per cercare di cambiarla questa realtà”.
Il presidente Oliverio ha anche parlato delle eccellenze in sanità ed ha ricordato il Centro protesi e riabilitazione di Lamezia Terme: “un servizio unico nel Sud punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo, concepito nel 1996 e mai realizzato e che in tre anni noi abbiamo ripreso e inaugurato ieri”, la cardiochirurgia di Reggio Calabria: “completata da 5 anni e mai avviata. Ora, finalmente, funziona”.
Il presidente, dopo aver evidenziato che il turnover è stato sbloccato con una delibera di Giunta, ha tranquillizzato sul fatto che non saranno aumentate le tariffe ed ha parlato degli investimenti della Regione per l’edilizia sanitaria, della gara per l’affidamento della progettazione dell’ospedale Morelli che parte in questi giorni, dell’accordo per l’investimento per l’ospedale di Catanzaro, delle risorse stanziate per l’ospedale di Crotone e di Lamezia Terme e dei 245 milioni di euro del Patto per la Calabria per l’ospedale di Cosenza.
“Penso che in questi anni accanto al contenimento della spesa non ci sia stato anche un rafforzamento delle prestazioni sanitarie. Durante la gestione commissariale sono stati effettuati tagli lineari che hanno indebolito il sistema sanitario. Ed è solo grazie alle professionalità che lavorano nelle strutture che si è riusciti a garantire i servizi alla popolazione. Ora credo sia necessario andare avanti con iniziative di confronto come questa di oggi per costruire un fronte unitario e spezzare questa spirale che tiene la Calabria in ritardo nel settore sanitario”.
L’iniziativa, coordinata dal giornalista Antonio Cantisani, si è svolta nella Casa delle culture della Provincia di Catanzaro. Anche il segretario Tramonti ha messo in evidenza come “con il regime di commissariamento di Piano di rientro in questi anni non si è prodotto quasi nulla in termini di rilancio del sistema sanitario regionale. Si è puntato quasi esclusivamente a ridurre i costi, ma questo ha comportato sacrifici enormi per i calabresi: tanta mobilità fuori regione per oltre 300 milioni all’anno, una medicina territoriale quasi inesistente, liste di attesa infinite. Oggi chiamiamo a raccolta e a responsabilità i vari attori in campo. È necessario che ci si metta attorno a un tavolo e si affrontino i nodi della sanità calabrese. Come Cisl – ha detto infine Tramonti – riteniamo che si deve lavorare per superare il commissariamento”.
Alla manifestazione della Cisl sono inoltre intervenuti: il presidente dell’istituto Demoskopika Raffaele Rio che ha illustrato gli indici di performance sanitaria; il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga il quale ha riferito di aver chiesto alla neo ministro Grillo un incontro “per confrontarci su alcuni temi che ci preoccupano molto, perché continua un processo di disinvestimento e di diseguaglianza che creano discrasie pesantissime tra le Regioni, soprattutto tra quelle del Mezzogiorno, e il resto d’Italia”; Maurizio Zampetti della Federazione Cisl medici che ha rimarcato quanto “i Piani di rientro abbiano fatto danni dappertutto creando un ulteriore solco sulle prestazioni che non vengono più erogate”.