E’ un clamoroso errore politico non coinvolgere la Regione nella gestione della sanità calabrese che, ad oggi, dopo otto anni di commissariamento e di estromissione di Giunta e Consiglio regionale, versa in una difficile condizione finanziaria e organizzativa”.

Lo dice la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, che aggiunge: “Non mi preme tanto sottolineare l’anomalia di una scelta che, a mio avviso per come è stata fatta, presenta profili di anticostituzionalità, né il dato per cui l’80 per cento circa del bilancio regionale è assorbito dalla sanità, quanto il fatto che non si è voluto tener conto della resa a dir poco sconfortante delle gestioni commissariali. Tant’è che l’emigrazione sanitaria non è stata ridotta e il livello di disorganizzazione della sanità calabrese, che penalizza il diritto alla salute del cittadino, desta gravi preoccupazioni”.

Conclude Flora Sculco: “Se qualcosa non funziona, specie quando si ha di fronte un settore delicato come la sanità, ci si chiede come mai, ma questa domanda non la si è voluta prendere neppure in considerazione. Se qualcosa non funziona, si cerca di andare oltre la governance che non l’ha fatta funzionare, ma neppure questo.

Ci si augura che i nuovi Commissari siano all’altezza del compito ma, pur auspicando che sia loro assicurata nell’interesse generale ogni forma di collaborazione, rimane l’insoddisfazione per scelte calate dall’alto e assunte violando, prima ancora che le prerogative costituzionali della Regione, il buon senso e la logica”.

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