I porti regionali nel Programma di Azione e Coesione”è stato il tema al centro del seminario tecnico-scientifico promosso dalla Regione Calabria che si è svolto stamani nel quartiere marinaro di Catanzaro.

L’iniziativa rientra in un percorso iniziato nel 2017 con il finanziamento per gli interventi di recupero e valorizzazione dei porti di Isola di Capo Rizzuto, di Roccella Jonica, di Cirò Marina e di Cetraro. Con i fondi PAC è stato finanziato anche il porto di Catanzaro, mentre con ulteriori fondi è stato possibile finanziare anche i progetti per i porti di Scilla, Tropea, Amantea e Belvedere Marittimo.

“Un approfondimento – ha spiegato in apertura il Vicepresidente della Giunta Francesco Russo – per mettere a fuoco il lavoro fatto, la situazione attuale e il futuro della portualità calabrese. Innanzitutto abbiamo rovesciato nei fatti la definizione classica secondo cui gli interventi regionali debbano sottostare ai programmi dell’Unione Europea. Partendo dal nostro Piano dei Trasporti, che ha rappresentato un percorso di scelte condivise con gli enti, le associazioni e i cittadini, abbiamo voluto piegare la programmazione dei fondi Pac alle vere esigenze della Regione”. Nella prima parte del seminario sono stati affrontati l’inquadramento del Piano di Azione e Coesione come base della Programmazione Regionale, il Piano Regionale dei Trasporti della Calabria, con un particolare focus sulle Misure specifiche per i Porti Regionali; il Programma attuativo Porti Regionali della Calabria ed il supporto del PAC per Catanzaro Lido.Il dirigente regionale al Coordinamento e Sorveglianza POR Paola Rizzo ha prima illustrato nel dettaglio le risorse messe in campo dal Programma di Azione e Coesione. “Risorse che da un lato hanno rafforzato – ha detto – la conclusione di quelle opere che provenivano dal Por Fesr 2010-2014, garantendo il completameto ai progetti non ultimati alla data del 2015. Dall’altro hanno integrato la programmazione comunitaria 2014-2020 con quella nazionale e regionale. La dotazione è stata nel complesso di 832 milioni suddivisi in 14 assi ma uno dei comparti che ha avuto una maggiore incidenza è stato proprio quello dei Trasporti con il 18% delle risorse totali, al cui interno è stato finanziato il Piano della portualità regionale con 24 milioni di euro”.

Questa la genesi della programmazione regionale in materia di sviluppo dei porti. Poi è intervenuta Domenica Pellicanò, componente dell’attività della struttura di supporto al ssistema portuale regionale che ha focalizzato l’attenzione proprio sul Piano dei Trasporti.

“Un piano – ha spiegato – che è stato approvato in Calabria dopo 20 anni e che è stato sottoposto a processi di condivisione per circa un anno, accogliendo numerose osservazioni provenienti da enti e associazioni. Ricordo che questo piano – ha aggiunto – è stato trattato 5 volte in Giunta, 4 in Commissione consiliare e 3 volte in Consiglio prima della definitiva approvazione, ma che alla fine ha avuto il plauso della Commissione Europea che ne ha condiviso per esteso il processo di realizzazione e la visione legata allo sviluppo socio ambientale e alla sostenibilità. Sono 100 le misure operative al suo interno: 10 obiettivi, composti ognuno da 10 misure”.Quindi si è scesi nel concreto rispetto alle due misure della portualità, ovvero la 5 e la 6. “La prima – ha spiegato Maria Rosaria Trecozzi della struttura regionale – ha riguardato il sistema portuale nel suo complesso, la seconda invece il Porto di Gioia Tauro”. “Un lavoro soprattutto relativo alla classificazione dei porti calabresi – ha detto Marco Merante dirigente regionale al Sistema aereoportuale, portuale e logistica – che è stato concluso nel 2017 e in cui è stato possibile quantificare il numero dei posti barca presenti nel territorio regionale e il gap che ci separa dal resto delle altre regioni. Ma soprattutto è stato un lavoro che ci ha consentito di individuare i servizi di cui bisogna dotare le infrastrutture portuali: smaltimento dei rifiuti, wi-fi, sorveglianza, solo per citarne alcuni. Il Porto di Roccella Jonica ad esempio avrà uno sviluppo legato all’accostamento di barche di grandi dimensioni e un sistema energetico basato sull’utilizzo del moto ondoso del mare. Ma un problema che ci siamo posti per tutti gli altri porti è anche la presenza di impianti di carburante”.Dopo Rossella Errico del Settore Sistema aereoportuale, portuale e logistica che ha illustrato i rapporti con i beneficiari e le regole dei finnaziamenti sono stati mostrati alcuni studi scientifici sulla portualità attraverso gli interventi, tra gli altri, di Corrado Rindone dell’Università di Reggio Calabria che ha parlato della Blu Economy a livello nazionale, evidenziando le grandi potenzialità inespresse ancora dalla portualità calabrese; il docente Domenico Arena, esperto di costruzioni marittime che ha invece evidenziato l’importanza dell’Ict a supporto dei porti regionali e ha illustrato il laboratorio dell’Università Mediterranea di Reggio, l’unico al mondo che utilizza modelli in mare a turbine o a membrane e l’ingegnere Di Stefano che si è soffermato sul Porto di Catanzaro Lido nel quadro delle risorse Pac.Un’ampia sessione ha visto protagonisti alcuni Comuni aggiudicatari dei finanziati per le infrastrutture portuali del proprio Ente, con l’illustrazione delle proposte progettuali e l’illustrazione delle metodiche di intervento mentre l’ultima sessione è stata dedicata al confronto su prospettive future delle infrastrutture materiali ed immateriali.

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