Mancano poche ore e il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium si animerà con i raffinati suoni e le pregiate parole del Festival Armonie d’Arte, diretto da Chiara Giordano che da quest’anno, per la XX edizione, intraprenderà “Nuove rotte mediteranne”. <<Un sottotitolo permanente che ci accompagnerà nel nostro cammino – spiega la direttrice artistica – perché il Mar Mediterraneo, nella nostra visione, deve essere una via per approdi e non per sbarchi, su terre di permanenze e non di transiti.

In questo senso, il Festival sarà un luogo materiale e immateriale di incontri e confronti dove l’internazionalità diventa opportunità».
Domani, mercoledì 12 agosto, con inizio alle ore 22, sarà tempo di una speciale preview con lo spettacolo “Occidente da Oriente – Nuove e antiche rotte lungo terre e mari di mezzo” – con lo straordinario pianista persiano Ramin Bahrami e l’attore Francesco Colella, volto amato dal teatro e dal cinema italiano.

Un’anteprima unica perché legata al progetto, Estate all’Italiana Festival, voluto da Italia Festival, in collaborazione con il Ministero degli Esteri, che porta i maggiori festival italiani nel mondo attraverso una piattaforma digitale dedicata. Una produzione originale del Festival, con testi a cura di Francesco Colella e Armando Vitale e il commento sonoro di Paolo Sergio Marra, che sarà trasmesso in mondovisione con 200 paesi collegati.

Intanto, Ramin Bahrami è giunto in Calabria ed è rimasto affascinato dal Parco Scolacium e dalla costa ionica catanzarese, dichiarando “mai visto un paesaggio così bello”, e domani visiterà il centro storico di Catanzaro e il Parco della Biodiversità e ha espresso il desiderio di assaggiare il piatto tipico del territorio, il morzello. <<Domani – ha affermato il noto pianista – faremo insieme al pubblico un emozionante viaggio di sette mila anni di cultura letteraria e musicale tra la Mesopotamia e la Magna Graecia>>.

<<Segneremo – racconta Francesco Colella – le tracce di una comunione tra Oriente e Occidente, attraverso le parole di poeti vissuti in luoghi e in secoli diversi fra loro e superando i confini dello spazio e del tempo.

Tra le mura dello Scolacium tesseremo fili sottili insieme al pubblico tra la poesia Occidentale e quella che arriva dall’Oriente. Peter Handke dal ‘900 dialogherá con Kayamm, poeta persiano dell’anno mille, a cui risponderá Abbas Kiarostami, regista e poeta iraniano, anch’esso del ‘900 e  Piero Ciampi canterá il vino e celebrerá  un brindisi tra Catullo, poeta latino, e Farrokhzad, splendida poetessa iraniana del secolo scorso. Rumi, poeta persiano del 1300 approderá nei porti della Grecia di Kavafis e Modugno canterá con le parole di Pasolini. Non sarà uno spettacolo ma un incontro tra persone che, con Itaca nel cuore, hanno scelto comunque di intraprendere “nuove rotte mediteranee”.>>

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