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Tutti con Gratteri: la narrazione di una piazza che ha sete di giustizia

Lavoro, sanità, istruzione, trasporti e legalità. Cinque lego. Cinque pezzi di un puzzle che, insieme, compongono la Calabria. Quella punta dello stivale che un magistrato di nome Nicola Gratteri vuole smontare come i Lego per rimontarla, poi, piano piano. Ce la farà. E lo farà con l’aiuto di tutti quegli uomini e quelle donne che, oggi, si sono ritrovati in piazza Matteotti. A Catanzaro. Alla manifestazione “Tutti con Gratteri“, organizzata da un comitato spontaneo di cittadini per dimostrare vicinanza e sostegno al magistrato, alla Procura di Catanzaro e a tutte le Forze dell’Ordine.

Il rumore dell’elicottero che sorvola il cielo del capoluogo accompagna l’intera durata dell’iniziativa. Segna il ritmo della manifestazione. Conclusa sulle note di All of Me di John Legend. Ed è questo, forse, il momento più emozionante della manifestazione: perché quei pezzi del puzzle diventano qualcosa da sfiorare, immortalare con un clic e custodire, gelosamente, nel proprio telefonino. Scrigno indiscusso, oramai, di pezzi importanti di una quotidianità che, con quei lego scomposti, fa amaramente i conti. A volte, in modo drammatico.

Ecco allora che quel messaggio, arrivato a fine manifestazione, dal Magistrato che vuole smontare e rimontare la Calabria diventa parte importante di tante vite.

“La vostra presenza – si legge nel messaggio del Procuratore distrettuale antimafia – indica sete di giustizia sentita e non gridata o sbandierata. E’ solidarietà testimoniata anche con la presenza fisica. Io l’accolgo e ringrazio perché so che questa presenza è rivolta non tanto a chi è più visibile nei mass media quanto alla nostra squadra che lavora con competenza e sacrificio, in silenzio e lontano da fotocamere o cineprese, in modo quasi per nulla appariscente e solo con l’intento di fare il proprio dovere.

Io, senza questa squadra, potrei fare ben poco. In Calabria, e non solo, stiamo vivendo un periodo in cui la gente è disorientata e non sa più a chi rivolgersi e in chi avere fiducia.

Auguriamoci che il risveglio delle coscienze porti tutte le agenzie educative a lavorare, con maggiore impegno, per promuovere una nuova cultura che, tra l’altro, abbia il coraggio di denunciare il male e riportare fiducia in tutte le Istituzioni. Ringrazio tutti, a nome della squadra, per la solidarietà testimoniata con la vostra presenza”.

(foto di Giuseppe Burdino)

Applausi, cori “Gratteri, Gratteri“, striscioni, cartelloni, fasce tricolori al collo di tantissimi sindaci, telecamere, macchine fotografiche, taccuini: nella piazza dove sorge la Procura di Catanzaro c’era un grande pezzo di Calabria.

Quella a cui hanno voluto dare voce i promotori dell’iniziativa. In tanti hanno preso la parola: da Pino Aprile  a Pino Masciari, a Rocco Mangiardi, al prof. Giancarlo Costabile, alla mamma di Claudio Domino, ucciso a 11 anni dalla mafia, intervenuta in rappresentanza dell’associazione palermitana Agende Rosse, e a Don Maurizio Patricello dalla terra dei Fuochi.

Una piazza, che come ha detto il prof. Costabile, è diventata una narrazione. Di speranza, sete di giustizia, desiderio di riscatto. Voglia di farcela.

Alessia Burdino