L'8 agosto 2014, una data da ricordare: #lacalabriacherema lancerà un forte segnale di cambiamento

Lo slogan coniato da Daniele Rossi, e che proprio in questi giorni sta per tradursi in un’associazione culturale, inizia a proporre momenti di democratica e pacifica mobilitazione civile

A Copanello, l’8 agosto 2014, una data da ricordare: #lacalabriacherema lancerà un forte segnale di cambiamento a tutta la regione, a partire dai più giovani. Lo slogan coniato da Daniele Rossi, e che proprio in questi giorni sta per tradursi in un’associazione culturale, inizia a proporre momenti di democratica e pacifica mobilitazione civile. Venerdì 8 agosto potrebbe nascere qualcosa di importante e di fortemente innovativo per una regione che ancora assiste ai noiosi, superati, inutili e di fatto dannosi rituali di una  partitocrazia che sembra non volere accettare il cambiamento e il rinnovamento, anche generazionale. Daniele Rossi, che dalla sua postazione Twitter misura quotidianamente il polso di tanti Calabresi stanchi di ascoltare solo chiacchiere, non usa mezzi termini: “Io sono un imprenditore e come tale bado ai fatti. Immaginate se nelle nostre aziende, quelle poche che coraggiosamente sono rimaste in piedi pagando puntualmente stipendi e non utilizzando la cassa integrazione, si usassero i metodi di questa politica che perde solo tempo prezioso, rubandolo alla soluzione concreta delle tante emergenze che ci assillano. Pensateci un po’ e vi apparirà un quadro sconcertante: da un lato i problemi e i ritardi che si accavallano, che determinano chiusure di imprese, che esasperano i drammi della disoccupazione e della sottoccupazione, e dall’altro un confronto che, tranne rari casi, si occupa essenzialmente di poltrone, di alleanze, di equilibri tra correnti. E’ assurdo!”. “C’è un mondo politico calabrese – osserva Daniele Rossi - che sembra fermo agli anni Settanta. Altro che Rivoluzione di Matteo Renzi: qui siamo in piena Prima Repubblica. Ma non si accorgono che la gente non li ascolta più? Non capiscono che sono loro, così facendo, ad alimentare l’antipolitica? Sia chiaro: io credo nella politica, ma in quella vera, sana, che è capace di guardare negli occhi le persone, che non serve per trovare uno stipendio nella vita ma che è, invece, il servizio più alto che si possa prestare nella società. Una politica del popolo e per il popolo. A Copanello, l’8 marzo, faremo proprio questo: restituiremo centralità alla politica dei fatti, delle proposte concrete, dell’ascolto diretto dei cittadini, della piazza che si riappropria del proprio ruolo, contro un passato che è in gran parte da dimenticare. Un modo di sentirsi cittadini nel più nobile significato del termine”. “Mi piacerebbe che Matteo Renzi, Giovanni Toti o gli stessi Matteo Salvini e Beppe Grillo fossero presenti a Copanello l’8 Agosto – conclude Daniele Rossi – per capire che ormai esistono due Calabrie: quella che rema, appunto, e quella che invece fa da àncora, da zavorra, da peso insopportabile. Anche la Calabria ha una nave Concordia da demolire: è quella delle troppe promesse mancate, dell’incapacità di far pesare la Calabria a Roma e nei contesti internazionali, della politica fatta senza amore e passione, dei tantissimi errori compiuti, dei colpevoli rinvii, delle occasioni mancate”. Nei prossimi giorni verranno resi noti i dettagli della manifestazione pubblica che si terrà l’8 agosto, all’insegna della #calabriacherema. L’evoluzione del dibattito sull’hashtag può essere seguito anche sul sito internet: www.lacalabriacherema.it  

 

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