Credito, Guidi (Confagricoltura): nuovi strumenti finanziari pił vicini alle esigenze delle imprese

“Per superare le difficoltà di accesso al credito per le imprese agricole servono innanzitutto più efficaci strumenti finanziari”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo alla tavola rotonda “Finanza, agricoltura e industria: minibond e nuovi strumenti finanziari per le imprese agricole”, organizzata al Salone del Risparmio, a Milano.
 
“La qualità del credito alle imprese agricole – ha detto Guidi  - in questi anni è molto peggiorata. Ne è testimonianza l’aumento dei finanziamenti a breve termine a discapito di quelli a medio-lungo, solitamente destinati agli investimenti. Oltre al perdurare della crisi economica e alla mancanza di crescita del sistema produttivo, influiscono problematicità legate alle caratteristiche intrinseche del settore, che spesso si traducono in una richiesta da parte delle banche di garanzie suppletive.”
 
Ad oggi gli impieghi creditizi sull’agricoltura ammontano a più di 44 miliardi di euro, con un trend crescente negli ultimi dieci anni; ma dal 2012 al 2014 la crescita è stata molto bassa, quasi stagnante, non superando l’1%.
 
“C’è la necessità di dare vita ad un sistema più semplice e più snello soprattutto nei riguardi degli strumenti di garanzia pubblica – ha sostenuto Guidi – ma c’è soprattutto l’esigenza di creare prodotti dedicati, accompagnati da servizi di assistenza e consulenza più specializzati, cioè più vicini alle esigenze del’impresa nell’affrontare le problematiche di un mercato che negli ultimi anni è uscito dai confini nazionali”.
 
Alcuni strumenti finanziari come il leasing o il factoring, più utilizzati in altri settori, hanno trovato finora scarso successo in agricoltura, ma anche il “private equity”, il cui limitato uso è legato alla scarsa presenza di società di capitali. Ma stesso discorso vale per i “mini bond” o per altri strumenti finanziari di cartolarizzazione.
 
“Una loro rivisitazione a trecentosessanta gradi è sicuramente da affrontare – ha ribadito il presidente di Confagricoltura - per fare in modo che tali strumenti possano entrare in un offerta di prodotti finanziari di interesse per le imprese del settore agricolo”.
 
“Un campo di prova importante  - ha aggiunto Guidi - potrebbe essere rappresentato dalle “reti di impresa”, che oramai stanno crescendo anche in agricoltura a livello quantitativo e qualitativo, su cui, al di là delle enunciazioni, ancora si è fatto molto poco soprattutto in tema di interventi creditizi e finanziari”.
 
D’altra parte, è da tener presente che se persiste l’attuale situazione di chiusura al credito, in un futuro molto prossimo servirà una nuova finanza per le imprese. Per tornare a crescere, infatti, le aziende devono far ripartire gli investimenti e quindi hanno bisogno di risorse finanziarie; non è rilevante che queste siano di patrimonio generato dalla gestione o immesso, ovvero di debiti bancari o di altro tipo.
 
E’ sufficiente riflettere sui PSR che dal 2015, per il solo settore agricolo, metteranno a disposizione 10,4 miliardi di euro. Questo significa che nei prossimi 6 anni di programmazione il sistema produttivo dovrà reperire altrettante risorse, che probabilmente avranno una provenienza bancaria.
 
“Ho accolto con interesse– ha concluso il presidente Guidi – la proposta del presidente Luigi Abete – di costituire un tavolo tecnico per discutere di un nuovo modello di credito ed assicurazioni per il settore agricolo.”

 

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