Flora Sculco: “Sul turismo la Calabria deve mettere sul banco le carte importanti di cui dispone"

 “Se arrivare al Sud è difficile, molto più facile è andarsene. L’accostamento ‘arrivi difficili - partenze facili’, più di altri dà l’idea delle grandi difficoltà di una parte del Mezzogiorno con la Calabria in testa”. E’ quanto sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco che spiega: “Avendo una disoccupazione con percentuali da capogiro che interessa i nostri giovani, specie quelli fino a 30 anni, mentre molti altri sono scoraggiati al punto che non si presentano neppure sul mercato del lavoro e non vengono censiti tra i disoccupati ufficiali, la Calabria non può lasciarsi sfuggire le opportunità offerte dal turismo per fare sviluppo e rilanciare l’occupazione. Sistema delle comunicazioni a parte, per il quale è auspicabile che il Governo s’impegni per salvaguardare l’esistente, scalo aeroportuale di Crotone in primis, e colmare lo storico deficit infrastrutturale, in Calabria vi è tutto ciò che occorre per valorizzare i nostri giacimenti culturali e paesaggistici. Ma serve una programmazione che punti a promuovere e rendere fruibili i beni culturali e un impegno rigoroso perché tutto sia messo in rete e funzioni alla perfezione. Regioni come la Calabria, in cui le analisi sulla divaricazione tra possibilità e realtà hanno già da tempo sviscerato luci e ombre del settore, oggi dovrebbero volare nelle classifiche turistiche. Il fatto che, viceversa, si abbiano risultati modesti ci deve indurre a capire dov’è inceppata la macchina che deve coordinare le operazioni, pubbliche e private indispensabili per tentare di mettere a profitto i beni culturali”. Flora Sculco: “Sulla specifica questione occorre fare molto di più. Non sono soddisfacenti le prime rilevazioni sugli arrivi e non c’è da essere ottimisti sulle seconde e le terze. Eppure, in questa partita il Mezzogiorno, che ha 18 ‘patrimoni dell’umanità’, più di tutta l’Inghilterra, si gioca il futuro. Serve un’attenta riflessione, nel prendere atto che mentre crescono i flussi turistici nelle altre regioni del Sud in Calabria restano al disotto delle più sobrie aspettative. Se è vero che non sono le risorse che fanno difetto e che il nuovo Por 2014-2020 ha in serbo interventi sostanziosi in questo settore, occorre mettere mano all’organizzazione complessiva di uno dei comparti più interessanti e forieri di spinte al rilancio della Calabria”. Ancora la consigliera regionale: “Sul turismo la Calabria deve mettere sul banco le carte importanti di cui dispone. Occorre, e in fretta, rendere fruibile il patrimonio storico e ambientale di grande pregio che purtroppo non utilizziamo abbastanza. C’è bisogno, in questo settore strategico, di una visione d’insieme, una ricognizione seria dei siti archeologici e paesaggistici per tutelarli e interventi ad hoc nel corso di tutti i mesi dell’anno. Le risorse comunitarie sono importanti, ma più importante è la programmazione sistematica. Non è da trascurare, per esempio, l’ipotesi di lanciare una campagna, che includa controlli, premialità e penalizzazioni, per dichiarare ‘tolleranza zero’ ai disservizi in genere, ai trasporti pubblici e privati inefficienti, alle strade piene di buche, alla carenza d’acqua, ai prezzi spropositati nella stagione estiva. In sostanza, ‘tolleranza zero’ verso sciatterie e negligenze e a tutto ciò che non garantisce una rete d’accoglienza sul territorio che abbia i requisiti della qualità, della competenza e del rispetto del turista”. Sottolinea, in conclusione, Flora Sculco: “E’ necessaria una programmazione multisettoriale e una sinergia fra i diversi livelli istituzionali e gli operatori privati con l’obiettivo di eliminare approssimazioni e furbizie che deludono chi viene a visitare la nostra regione. Soprattutto in questo campo, occorre utilizzare bene il nostro capitale umano: i nostri giovani hanno idee, conoscenza delle lingue e consuetudine con i social network”.  

 

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