Oliverio su Por Calabria 2014/2020 e strategia di specializzazione intelligente

La visita del Commissario Europeo Corina Cretu a Reggio Calabria il 22 aprile scorso ha rappresentato un’occasione per riaprire il dialogo con i rappresentanti della Commissione, in una situazione molto critica in cui, come ho già riferito al Consiglio nella relazione dello scorso mese di marzo, il Programma 2007/2013 presentava consistenti criticità attuative, mentre il Programma 2014/2020 era stato trasmesso in Commissione solo pochi mesi prima, con evidenti ritardi rispetto alle previsioni delle normative europee. Non ritengo di dover tornare sulle ragioni alla base dei ritardi e delle inefficienze, posto che ho già avuto modo di riferire dettagliatamente al Consiglio, mi limito qui a ribadire che responsabilmente, al fine di dare tempestivo avvio al negoziato con le istituzioni europee, il 18 dicembre scorso, nei primi giorni del mio insediamento, avvenuto il 10 dicembre, ho inviato alla Commissione europea il Programma approvato dalla precedente Giunta. Le osservazioni della Commissione Europea al documento presentato non ci hanno sorpreso, al contrario ci hanno fornito l’occasione per orientare la programmazione verso gli indirizzi strategici del nuovo governo regionale, concentrando le risorse sui temi prioritari nell’ottica di costruire la nuova Calabria che abbiamo presentato ai cittadini in occasione del nostro insediamento.

La nuova impostazione del Programma, che oggi presentiamo al Consiglio, risulta profondamente rinnovata nel metodo e nel merito rispetto a quella di dicembre scorso grazie a un intenso lavoro svolto, attraverso un confronto serrato, con i funzionari dello Stato e della Commissione europea, fatto di incontri settimanali a Bruxelles e spesso anche in Calabria. In questi mesi non è mancato l’attivo coinvolgimento delle rappresentanze partenariali e il costruttivo confronto con la II Commissione di questo Consiglio. Il valore di questo percorso, indirizzato a definire le priorità d' investimento e a identificare in modo chiaro i risultati attesi per cittadini e imprese, è stato ricordato nella recente riunione di Comitato di Sorveglianza dal rappresentante della Commissione europea, che esprimendo profondo apprezzamento per il lavoro svolto ha testualmente parlato di “passi da gigante” compiuti dalla Regione negli ultimi mesi.

Evidentemente a queste parole, che pure ci incoraggiano a proseguire con lo stesso metodo di lavoro basato sul confronto aperto e sulla concretezza delle idee, seguiranno i ben più importanti fatti, che consistono nell’ormai imminente approvazione formale del Programma e nel conseguente avvio degli investimenti.

La Commissione, in tale occasione e in vista della fase finale del negoziato, ci ha anticipato l’opportunità di un incremento della dotazione degli investimenti per l’Agenda digitale, per circa 15 milioni di euro, e della rimodulazione di alcune azioni dell’Asse III e dell’Asse V di ridotta dimensione finanziaria.

A partire dal 4 settembre ed entro il termine del 23 settembre tutte le Direzioni Generali della Commissione Europea saranno chiamate a pronunciarsi formalmente sul Programma. A fine mese partiranno quindi le procedure interne alla Commissione per l’adozione formale del programma che dovrebbero ragionevolmente concludersi entro la metà di ottobre.

A questo punto ritengo sia necessario concentrare il mio intervento su pochi importanti elementi da condividere con il Consiglio e segnatamente:

La visione che ispira il Programma, in relazione alla più ampia agenda di governo;

L’architettura strategica e i contenuti del nuovo POR;

Le innovazioni intraprese nei processi attuativi e gestionali.

  UNA VISIONE SISTEMICA E INTEGRATA DELLO SVILUPPO REGIONALE

Quando ho presentato a questo Consiglio Regionale le linee strategiche e programmatiche che costituiscono il riferimento per l’azione di governo per questa legislatura, ho avuto modo di sottolineare più volte, che considero il nesso tra risposte emergenziali e visione strategica come il fulcro dell’impostazione programmatica del nuovo governo regionale.

E’ la condizione della Calabria che lo richiede. Le analisi statistiche descrivono infatti un territorio nel quale la crisi degli ultimi anni si somma alle profonde carenze strutturali di lungo periodo, determinando una situazione generale preoccupante su tutti i fronti della vita sociale ed economica della nostra comunità regionale. Da un tempo ormai lunghissimo la Calabria vede progressivamente ridursi, anno dopo anno, il suo prodotto interno lordo. Si riduce costantemente la capacità di creare ricchezza e, nello stesso tempo, si abbassano gli indicatori della qualità della vita e dei servizi. Le imprese sono al limite della resistenza ed è in atto un processo di progressiva desertificazione produttiva. Diminuisce l’occupazione, mentre permangano fasce ampie di precariato e cresce l’esodo delle nuove generazioni.

In questo contesto di severo aggravamento del già preoccupante ritardo strutturale della Calabria ed in ragione della profonda interrelazione tra le diverse problematiche che dobbiamo affrontare, abbiamo confermato la scelta di utilizzare congiuntamente i Fondi strutturali in un programma plurifondo che comprenda sia il FESR che il FSE, per comporre un disegno organico in grado di incidere strutturalmente e in modo integrato sul territorio e sul tessuto produttivo regionale.

Abbiamo voluto conferire al nuovo POR 2014/2020 la funzione di strumento ordinatore delle politiche regionali di sviluppo e di motore finanziario e progettuale per l’attuazione dell’agenda di governo. Questo importante strumento finanziario ci consentirà di realizzare in parte significativa le priorità di governo che abbiamo già discusso con il Consiglio regionale e che ritengo utile ricordare sinteticamente:Cogliere l’opportunità della rivoluzione digitale;Ripensare la Calabria come regione strategica per l’Europa;Puntare sui territori. Lavoreremo per rimettere al centro dell’agenda di governo, anche con il concorso di altri fondi e strumenti (in primis il Fondo di Coesione), il tema delle infrastrutture, in particolare della mobilità e dei trasporti, le cui gravi e diffuse criticità, in termini di dotazione e servizi, costituiscono, com’è noto, una delle più serie condizioni di freno e ostacolo allo sviluppo della regione. Per tutti questi motivi, è una priorità assoluta dotare la Regione di un sistema di infrastrutture e di trasporto efficace, efficiente, sostenibile sotto il profilo ambientale, in grado di offrire collegamenti adeguati, per le persone e per le merci, all’interno delle aree urbane e sulle medie e lunghe percorrenze.

La strategia sottesa al POR si potrebbe sintetizzare in questa frase: "un programma concreto e realizzabile che affronta le questioni cruciali della Calabria in modo innovativo e secondo obiettivi misurabili”.

Il Programma è costruito secondo una logica a matrice che sulla base di priorità strategiche definite a livello europeo si snoda in Assi/Ambiti di intervento/Azioni.

Lavoreremo per l’approfondimento di alcuni obiettivi: dell’Obiettivo Tematico n. 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione”; Obiettivo Tematico n. 2 “Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime” ; Obiettivo Tematico n. 3 “Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (in complementarietà con il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (in complementarietà con il FEAMP)” ; Obiettivo Tematico n. 4 “Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori”; Obiettivo Tematico n. 5 “Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi”; Obiettivo Tematico 6 “Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse”; Obiettivo n. 7 “Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete”; Obiettivo Tematico 8 “Promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori”; Obiettivo Tematico 9 “Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione”; Obiettivo Tematico n. 10 “Investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente”.

Il Presidente Oliverio ha, quindi, sottolineato che le tre dimensioni della politica territoriale regionale sono: Strategia di Sviluppo urbano sostenibile per i principali poli urbani della regione (Cosenza-Rende, Catanzaro e Reggio Calabria); Strategia di sviluppo delle aree urbane di dimensione inferiore (città portuali e hub dei servizi regionali); Strategia per le Aree Interne

Un ultimo aspetto di particolare rilevanza strategica risiede nel ruolo che la nostra regione può giocare in Europa e con i Paesi terzi. La cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale è intesa come strumento di intervento in favore della crescita economica, dello sviluppo culturale e sociale della Regione e degli attori che operano sul territorio regionale. La Regione Calabria, pertanto, parteciperà agli altri programmi transnazionali previsti dal partenariato: transnazionale adriatico-ionico; transnazionale mediterraneo; Interregionale. Sarà inoltre promossa la partecipazione della Calabria alla Strategia dell'Unione Europea per la regione adriatica e ionica (EUSAIR).

LE NUOVE MODALITA’ ATTUATIVE

In relazione all’attuazione del nuovo POR ci poniamo un obiettivo semplice quanto ambizioso, che consiste nel collocarsi entro un anno tra le regioni più virtuose in termini di qualità e quantità della spesa prodotta. Non possiamo più permetterci di fissare un obiettivo “difensivo” come “non perdere le risorse”, al contrario stiamo lavorando con lo scopo di presentare ai cittadini calabresi le migliori performance attuative a livello nazionale. L’esperienza dei precedenti cicli di programmazione ci ha insegnato che una buona attività programmatoria iniziale, sintetizzata in un documento approvato dalla Commissione Europea, non è sufficiente a mettere in campo politiche efficaci per la coesione e lo sviluppo. Ma ormai la fase della diagnosi è conclusa e siamo qui a riferire dell’azione che abbiamo intrapreso. Per raggiungere il nostro sfidante obiettivo partendo da una situazione indubbiamente molto critica abbiamo fissato cinque elementi di discontinuità e di innovazione: Innovazione nella strategia, Innovazione nel metodo,Innovazione negli strumenti attuativi, In novazione nel confronto sociale ed istituzionale, Innovazione della macchina amministrativa.

A questo punto sta a noi mettere a frutto questo Programma, compete a noi la sfida più grande di fare della Calabria un posto "normale".

E' in queste fasi di profonda e duratura depressione delle condizioni economiche e sociali che la qualità delle istituzioni e delle politiche economiche, la lungimiranza dei programmi di intervento giocano la partita più sfidante.

Le risorse per la coesione, europee e nazionali, sono determinanti per sostenere un concreto piano di investimenti per lo sviluppo e il lavoro e per questo non sono consentiti errori nel loro utilizzo e non si può perdere nemmeno un euro.

E’ solo, infatti, attraverso la realizzazione di interventi mirati di politica pubblica, specificamente tarati sulla conoscenza e il superamento delle debolezze dei contesti locali, ma anche sulla valorizzazione delle potenzialità di sviluppo dei territori, che si può rilanciare il sistema economico e sociale regionale.

 

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